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Canone Rai, abolito l’obbligo di pagamento | Se sei nato in questi anni non versi più un euro

Insegna della RAI (Depositphotos)

Insegna della RAI (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

E’ stato abolito l’obbligo del pagamento del canone Rai, ma a patto che tu abbia compiuto questi anni. Non pagherai più!

Il canone Rai è una tassa obbligatoria in Italia perché, per legge, il servizio pubblico radiotelevisivo deve essere finanziato da tutti i cittadini. L’idea è che la Rai fornisca contenuti utili, educativi e culturali che siano accessibili a chiunque, indipendentemente dalla loro condizione economica o dal fatto che guardino effettivamente la televisione.

Questa tassa è stata concepita anche per garantire che la Rai non dipenda esclusivamente dalla pubblicità o da altri interessi privati, mantenendo così una certa indipendenza editoriale. 

Tuttavia, molte persone si chiedono perché debbano pagare il canone, soprattutto se non guardano mai i canali Rai o se preferiscono altre piattaforme di streaming.

La risposta ufficiale è che il pagamento non dipende dall’uso, ma dal possesso di un apparecchio che può ricevere il segnale televisivo. Alcuni ritengono che la tassa sia ormai superata, mentre altri difendono il principio di un servizio pubblico sostenuto dalla collettività.

L’esenzione dal pagamento

Tra i pochi fortunati esonerati dal pagamento del canone ci sono gli over 75 con un reddito annuo molto basso, inferiore a 8.000 euro, e senza conviventi che abbiano un reddito proprio (esclusi colf e badanti). Anche i diplomatici, i militari stranieri e chi non possiede una televisione possono tirare un sospiro di sollievo. Ma non basta dire “non ho la TV”. Bisogna compilare una dichiarazione sostitutiva, una sorta di documento ufficiale, per dimostrare di rientrare tra gli esonerati.

Ad esempio, se hai 75 anni e vivi con una pensione minima, presentare questa dichiarazione ti permette di risparmiare quei soldi. Però, occhio: l’esonero vale solo per l’anno in corso e richiede di aggiornare la situazione se le condizioni cambiano, tipo un aumento del reddito o l’acquisto di una televisione. Sembra complicato, ma seguendo i moduli e i tempi giusti, è fattibile.

Illustrazione del canone Rai (Depositphotos FOTO) – www.energycue.it

I dettagli burocratici

Compilare la dichiarazione non è difficile, ma richiede attenzione. Puoi inviarla online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, affidarti a un CAF o spedirla con una raccomandata senza busta. È importante rispettare le scadenze: ad esempio, se presenti la richiesta entro gennaio, sei coperto per tutto l’anno. In caso contrario, potresti ritrovarti con il canone addebitato in bolletta.

Un aspetto interessante riguarda i casi di doppio addebito. Se due membri della stessa famiglia pagano il canone per errore, si può correggere compilando un modulo specifico, risparmiando così inutili spese. Insomma, tra scartoffie e PEC, c’è sempre una soluzione per evitare di pagare ciò che non è dovuto. Basta solo avere pazienza e un po’ di tempo per seguire tutto.