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Triplo comunicato del Ministero: richiamato d’urgenza questo prodotto | I supermercati lo fanno sparire

Illustrazione di un carrello e di un supermercato (Depositphotos)

Illustrazione di un carrello e di un supermercato (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

Il prodotto è stato richiamato, purtroppo ci sono delle problematiche da non sottovalutare. Il comunicato è addirittura triplo.

I richiami alimentari sono una misura di sicurezza per proteggere i consumatori da potenziali rischi. Quando un prodotto presenta problemi come contaminazione, errori nell’etichettatura o la presenza di allergeni non dichiarati, viene ritirato dal mercato e comunicato pubblicamente.

Un caso comune è la presenza di batteri pericolosi, che possono contaminare alimenti freschi, surgelati o confezionati. Questi batteri possono causare gravi infezioni, soprattutto nei soggetti più fragili come bambini e anziani.

Altri richiami riguardano errori nelle etichette, come allergeni non segnalati. Per chi soffre di allergie o intolleranze, consumare un prodotto sbagliato può portare a reazioni serie. 

Infine, ci sono i richiami per contaminanti fisici, come frammenti di plastica o vetro trovati in alcuni lotti. Anche se più rari, questi incidenti rappresentano un pericolo immediato. 

Da innocuo a pericoloso

Chi l’avrebbe mai detto che un innocuo vasetto di paté di olive potesse nascondere un rischio? Beh, è successo. Qualche giorno fa, il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo di diversi lotti di paté di olive taggiasche venduti sotto marchi noti come Il Viaggiator Goloso, Pam Panorama e Primia Percorsi di Gusto. Sai qual era il problema? La possibile presenza di frammenti di noccioli.

I vasetti richiamati erano quelli da 180 grammi, con numeri di lotto ben specifici: L071124, L201124 e L271124, a seconda del marchio. Tutto questo è partito da un richiamo precauzionale diffuso inizialmente dai supermercati Tigros e Iperal per il marchio Primia, e poi si è allargato. Tra l’altro, il Ministero è arrivato con una settimana di ritardo rispetto alla prima comunicazione. 

Illustrazione di un patè di olive (Depositphotos)
Illustrazione di un paté di olive (Depositphotos FOTO) – www.energycue.it

Un altro paté, ma non di olive

E non è finita qui. Il 17 gennaio, un altro richiamo ha fatto parlare di sé: questa volta riguardava un paté di capperi con mentuccia e mandorle a marchio Mentuccia. Qui il problema era ancora più serio: il rischio di contaminazione da tossine botuliniche. 

Un incubo. Il prodotto, anche questo in vasetti da 180 grammi, apparteneva al lotto PC138/24, con una scadenza fissata al 2026. L’azienda produttrice, Mentuccia di Zavone Anita, si trova a Milazzo, in Sicilia. In entrambi i casi, la raccomandazione è chiara: se hai uno di questi prodotti a casa, non aprirlo, non assaggiarlo e riportalo al negozio per il rimborso. Tra il 17 e il 18 gennaio non è stato proprio un bel periodo per i paté!