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Piano a induzione, il suo vero consumo è questo: nessuno poteva immaginarlo | Costi esorbitanti

Illustrazione di un piano a induzione (Depositphotos)

Illustrazione di un piano a induzione (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

Il piano a induzione è molto comodo, eppure nessuno sa quanto effettivamente ci costa in bolletta. Tu lo sapevi?

Il piano a induzione utilizza un campo elettromagnetico per riscaldare direttamente il fondo delle pentole. Sotto la superficie del piano ci sono bobine che generano un campo magnetico: quando una pentola metallica viene posizionata sul piano, il campo crea calore nella pentola stessa, non sul vetro.

Questo sistema è super efficiente perché il calore viene generato solo dove serve, riducendo gli sprechi. Inoltre, il piano a induzione è molto veloce: l’acqua per la pasta, ad esempio, bolle in metà del tempo rispetto a un fornello a gas.

Per funzionare, però, hai bisogno di pentole con un fondo magnetico, solitamente in acciaio o ghisa. Non tutte le pentole tradizionali vanno bene, quindi potrebbe essere necessario sostituire parte del set che hai già in casa.

Un altro vantaggio è la sicurezza: il vetro si scalda solo per il calore della pentola, quindi si raffredda velocemente quando la togli. È anche facile da pulire, dato che il cibo non si brucia sulla superficie. Tuttavia, richiede un collegamento elettrico potente e un po’ di attenzione per l’uso corretto.

Come funziona il piano a induzione

Il piano a induzione è una di quelle invenzioni che sembra uscita da un film di fantascienza: niente fiamme, niente resistenze roventi, solo un campo elettromagnetico che scalda direttamente la pentola. Sotto il vetro elegante del piano ci sono bobine che generano questo campo: quando ci metti sopra una pentola compatibile, il metallo si riscalda e puoi cucinare. La cosa sorprendente è che il vetro rimane quasi freddo, perché il calore si concentra solo sulla pentola.

Questa tecnologia sta conquistando molte case, non solo in Italia ma anche in altri paesi europei come Germania e Francia. È veloce, facile da pulire e, diciamolo, anche molto chic in cucina. Certo, c’è un lato negativo: servono pentole magnetiche, e se resti senza corrente, scordati di cucinare. Però, per chi ama sperimentare e vuole un tocco moderno, è una scelta interessante.

Illustrazione di una pentola mentre cuoce (Pixabay)
Illustrazione di una pentola mentre cuoce (Pixabay FOTO) – www.energycue.it

Quanto consuma

Il consumo di un piano a induzione dipende da come lo usi e dal modello che hai. Di solito, una zona di cottura consuma tra 1500 e 3000 watt, ma se usi tutte le zone insieme al massimo della potenza, puoi arrivare a 7000-9000 watt. Alcuni modelli hanno anche la funzione “Power Boost”, che accelera la cottura, consumando però di più. In condizioni normali, però, il consumo è più contenuto, attorno a 700-1200 watt per zona.

Facciamo due conti: con una tariffa elettrica media di circa 0,16 €/kWh, cucinare per un’ora a 2 kW ti costa circa 0,33 centesimi. In un mese, usando il piano regolarmente, potresti spendere circa 10 euro. È più caro del gas? Sì, ma dipende da come lo usi e dal prezzo dell’elettricità. Se cerchi efficienza e design, l’induzione è una scelta fantastica, ma richiede un po’ di attenzione per non trasformare i vantaggi in costi troppo alti.