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Naspi 2025, taglio al passato: senza questo certificato non prendi più un euro | Dal prossimo mese sarà obbligatorio

Illustrazione del logo INPS (Depositphotos)

Illustrazione del logo INPS (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

La nuova Naspi non ha nulla a che fare con quella degli anni passati. Cambiano molti procedimenti e richiedono alcune certificazioni.

La NASpI, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS. È pensata per chi ha perso il lavoro involontariamente e serve a fornire un supporto economico temporaneo mentre si cerca una nuova occupazione.

Per accedere alla NASpI, è necessario aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti la perdita del lavoro. Inoltre, bisogna aver lavorato per almeno 30 giorni effettivi negli ultimi 12 mesi. Questo significa che non basta avere un contratto: è essenziale dimostrare una reale attività lavorativa.

La richiesta va presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Per farlo, basta accedere al sito dell’INPS o rivolgersi a un patronato.

La durata del sussidio dipende dai contributi versati, ma in generale può arrivare fino a 24 mesi, con un importo che diminuisce progressivamente dopo i primi sei mesi.

Novità sulla NASpI

Dal 1° marzo 2025, se sei un lavoratore in malattia al momento della fine del tuo contratto, c’è una novità importante: quando richiedi la NASpI, devi allegare un certificato medico che attesti che sei di nuovo in grado di lavorare. Se invece si tratta di un evento coperto dall’Inail, devi fornire il certificato definitivo rilasciato direttamente dall’Ente. Questa modifica serve a rendere tutto più rapido: meno intoppi e tempi di liquidazione delle pratiche più veloci, almeno secondo l’Inps.

Per fare tutto correttamente, il certificato medico va allegato quando presenti la domanda o, se non ce l’hai subito, lo puoi aggiungere dopo usando il modello “NASpI-Com”. Però attenzione ai tempi: hai 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro per inviare la tua richiesta all’Inps. Se perdi questa scadenza, rischi di non ricevere il sussidio. Insomma, meglio segnare la data sul calendario e tenere a portata di mano i documenti necessari.

Illustrazione di un documento INPS (Depositphotos)
Illustrazione di un documento INPS (Depositphotos FOTO) – www.energycue.it

Come funziona ora il calcolo

Il calcolo della NASpI è semplice: la ricevi dall’ottavo giorno dopo la fine del tuo contratto, sempre che tu presenti la domanda in tempo. Se, invece, invii tutto dopo, il pagamento partirà dal giorno in cui l’Inps riceve la tua richiesta. Ma cosa succede se sei in malattia o hai avuto un infortunio sul lavoro? Qui le cose cambiano un po’.

La domanda può essere sospesa per il tempo in cui sei coperto dall’indennità di malattia o dall’Inail, e i giorni che rimangono per presentarla riprendono a contare solo quando finisce l’evento di malattia. L’Inps ha precisato tutto questo con la circolare n. 94/2015 e ha anche promesso ulteriori dettagli operativi in un prossimo messaggio. Insomma, la burocrazia può sembrare un labirinto, ma con un po’ di attenzione e i documenti giusti, si può navigare senza troppi problemi.