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TARI, il Governo impone lo STOP | Da oggi non si paga più: italiani pazzi di gioia

Illustrazione del pagamento della TARI (Depositphotos)

Illustrazione del pagamento della TARI (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

E’ ufficiale, il Governo ha annunciato che la TARI da oggi non si pagherà più. Ha imposto lo STOP, e molti sono felici.

La TARI, o tassa sui rifiuti, è una delle spese fisse che ogni famiglia deve affrontare. Serve a finanziare i costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti urbani.

Ci sono tanti problemi che possono essere legati a questa tassa, come per esempio il suo importo che non sembra rispecchiare i reali servizi offerti, causando malcontento tra i cittadini.

Uno dei principali punti critici riguarda i criteri con cui viene calcolata. Si basa su parametri come i metri quadri dell’abitazione e il numero di occupanti, ma non tiene conto della reale quantità di rifiuti prodotta.

Un’altra problematica frequente sono le disparità territoriali. In alcune città i costi della TARI sono molto più alti rispetto ad altre, nonostante il servizio di raccolta sia simile.

Addio alla TARI

Finalmente, una buona notizia per le famiglie italiane: la tanto odiata TARI, quella tassa sui rifiuti che pesa sempre sul bilancio familiare, potrebbe presto diventare un ricordo. Dal 2025, infatti, si parlerà sempre meno di TARI e sempre più di TARIP, un sistema più equo e vantaggioso. L’obiettivo principale è semplice: far pagare meno a chi produce meno rifiuti, incentivando comportamenti virtuosi.

Ma come funziona attualmente? Con la TARI, ogni proprietario di casa paga in base alla grandezza dell’immobile e al numero di persone che lo abitano. Questo sistema, però, ha sempre avuto delle falle. Spesso si pagano importi sproporzionati rispetto ai rifiuti effettivamente prodotti. E poi ci sono le scadenze, i bollettini, il modello F24, un bel labirinto burocratico. Con l’arrivo della TARIP, tutto questo potrebbe cambiare radicalmente.

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Bidoni per il riciclo (Pixabay FOTO) – www.energycue.it

Come funziona e perché conviene

La TARIP, ovvero Tassa sui Rifiuti Puntuale, si basa su un principio davvero interessante: “Chi inquina meno, paga meno”. Finalmente, il calcolo della tassa non dipenderà più solo dai metri quadri della casa o dal numero di inquilini, ma dalla reale quantità di rifiuti prodotti. E qui entra in gioco un sistema innovativo, che associa un chip ai contenitori dei rifiuti per monitorarne peso e volume.

Questa nuova tassa prevede una parte fissa, ma è la quota variabile a fare la differenza. Verrà calcolata in base agli svuotamenti effettivi dei rifiuti non riciclabili. Superata una soglia minima, scatterà un conguaglio. Quindi, per risparmiare, bisognerà impegnarsi davvero: fare una differenziata impeccabile e ridurre al massimo i rifiuti non riciclabili. Un piccolo sforzo che, però, potrebbe alleggerire parecchio le bollette e premiare chi è più attento all’ambiente.