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“Disastro nazionale”: il gas basterà solo per un’altra settimana | Riserve quasi terminate

Illustrazione di un fornello acceso (Depositphotos)

Illustrazione di un fornello acceso (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

Il gas sembra essere quasi terminato, e al massimo potrebbe bastare per una settimana. Ora che è finito, cosa accadrà?

Le riserve di gas stanno diminuendo rapidamente in molte parti del mondo, e questo sta causando una crescente preoccupazione. Il gas naturale, utilizzato per il riscaldamento, l’energia elettrica e l’industria, è una risorsa limitata e non rinnovabile.

Con le riserve quasi esaurite, i costi del gas stanno già aumentando. Questo si riflette direttamente sulle bollette delle famiglie e sui costi di produzione delle aziende, che potrebbero dover alzare i prezzi dei loro prodotti. 

Molti Paesi dipendono fortemente dalle importazioni di gas da regioni specifiche. La diminuzione delle riserve acuisce le tensioni geopolitiche, con stati che cercano di assicurarsi forniture stabili. 

Per affrontare il problema, è fondamentale investire in energie rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica. Fonti come il solare, l’eolico e la geotermia potrebbero ridurre la nostra dipendenza dal gas.

Le riserve si stanno esaurendo

Il 2025 non poteva iniziare in modo più complicato per il Regno Unito. Un’ondata di freddo record ha colpito il paese, con temperature che scendono sotto lo zero soprattutto al Nord. Questo ha fatto schizzare la domanda di gas per il riscaldamento, consumando le riserve a una velocità allarmante. Al 9 gennaio, le scorte erano già del 26% inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, segno che il margine di sicurezza si sta riducendo drasticamente.

Non è solo una questione di temperature: la guerra in Ucraina ha complicato ulteriormente la situazione. La riduzione delle forniture russe attraverso i gasdotti sta pesando su tutta l’Europa, dove le riserve sono scese al 69%, contro l’84% del gennaio 2024. È un effetto domino: il freddo anticipato aumenta la domanda, le riserve si assottigliano, e gli Stati sono costretti a rifornirsi in un mercato dove i prezzi del gas sono cresciuti del 42% rispetto allo scorso anno.

Illustrazione di una bombola del gas (Depositphotos)
Illustrazione di una bombola del gas (Depositphotos FOTO) – www.energycue.it

Effetti sui consumatori

La conseguenza più immediata? Bollette più salate. Anche in Italia, la situazione non promette bene. Le offerte sul mercato libero sono già più alte di 216 euro all’anno per famiglia rispetto al 2024, e con i prezzi che continuano a salire, la spesa mensile per il gas potrebbe aumentare di 10-15 euro. Questo significa che una famiglia media rischia di trovarsi a pagare oltre 1.200 euro in più nel corso dell’anno.

Sul fronte geopolitico, la situazione è altrettanto complicata. L’Ucraina, con la scadenza del contratto con Gazprom, ha bloccato il transito del gas russo sul suo territorio. Questo ha messo in difficoltà Paesi come la Slovacchia, fortemente dipendenti dalle forniture russe. Mentre Kiev perde un miliardo di dollari in tasse di transito e Gazprom ne lascia sul tavolo quasi 5 miliardi, l’Europa affronta un futuro energetico incerto, con tensioni che non sembrano destinate a risolversi presto.