Energia elettrica, la scoperta cambia il mondo: per 200 anni non dovremo più preoccuparci | L’hanno trovata proprio lì
Questa scoperta rivoluzionerà il mondo dell’energia elettrica. Per i prossimi decenni potremmo non preoccuparci dell’elettricità.
Le basi della conoscenza sull’elettricità risalgono all’antichità, con la scoperta delle proprietà dell’ambra da parte dei Greci. Tuttavia, fu solo nel XVIII secolo che Benjamin Franklin dimostrò il legame tra elettricità e fulmini, gettando le basi per una comprensione scientifica.
Nel XIX secolo, Michael Faraday scoprì l’induzione elettromagnetica, fondamentale per la produzione di energia elettrica. Le sue scoperte furono ulteriormente sviluppate da James Clerk Maxwell, che formulò le equazioni sull’elettromagnetismo, unificando elettricità e magnetismo.
L’invenzione della lampadina a incandescenza da parte di Thomas Edison e del sistema di corrente alternata di Nikola Tesla rivoluzionò il modo in cui l’elettricità veniva utilizzata e distribuita. Da quel momento, l’energia elettrica divenne la base per applicazioni domestiche, industriali e tecnologiche, inaugurando l’era moderna.
Oggi, le ricerche sull’energia elettrica si concentrano su fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica. L’energia solare, eolica e i sistemi di accumulo come le batterie agli ioni di litio rappresentano il futuro della sostenibilità elettrica.
Un tesoro nascosto
Alcuni studi pubblicati su Science Advances hanno confermato l’esistenza di immense riserve di idrogeno naturale, o idrogeno geologico, nascoste nelle profondità della crosta terrestre. Questo tipo di idrogeno, noto anche come bianco o dorato, si distingue da quello prodotto artificialmente per la sua disponibilità diretta, senza la necessità di complesse lavorazioni come l’elettrolisi. Tuttavia, la sfida principale resta la localizzazione precisa dei giacimenti e la predisposizione di tecnologie adeguate per l’estrazione.
Sebbene la quantità totale stimata sia impressionante, una buona parte di queste riserve si trova a profondità difficilmente raggiungibili con le attuali tecnologie, rendendo il recupero oneroso o impraticabile. Nonostante ciò, la comunità scientifica vede in queste scoperte una rivoluzione per l’energia pulita, considerando il potenziale impatto globale che l’idrogeno naturale potrebbe avere come fonte energetica sostenibile e abbondante.
Le sfide per l’estrazione
Si stima che le riserve di idrogeno geologico ammontino a circa 5,6 tonnellate, una quantità tale da poter soddisfare il fabbisogno energetico globale per almeno 200 anni, anche considerando l’accessibilità di una piccola percentuale, circa il 2%. L’idrogeno naturale presenta vantaggi significativi: non richiede costi di produzione e, secondo gli esperti, il suo stoccaggio potrebbe essere semplificato utilizzando valvole applicate direttamente ai serbatoi naturali.
Nonostante il potenziale, le difficoltà tecniche rimangono notevoli. La maggior parte delle riserve si trova a profondità tali da rendere l’estrazione complicata e costosa, e non tutte le formazioni rocciose sono idonee al contenimento del gas. Tuttavia, gli scienziati stanno lavorando su tecnologie innovative, come la stimolazione della produzione naturale di idrogeno e l’ottimizzazione dei metodi utilizzati per l’energia termica. Tra le aree più promettenti per l’estrazione vi sono gli Stati Uniti e la regione francese della Lorena, dove si troverebbe uno dei giacimenti più grandi al mondo.