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Nuovo bollo conti correnti, paghi il 26% di quello che guadagni da oggi: il bollo auto non bastava

Illustrazione di un pagamento (Depositphotos)

Illustrazione di un pagamento (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

Il bollo auto non bastava, adesso arriverà una spesa molto più grossa. Buona parte del tuo stipendio servirà a coprire le spese.

Possedere un’auto comporta spese aggiuntive oltre al pagamento obbligatorio del bollo. Questi costi variano in base al tipo di veicolo, alla sua età e al luogo in cui viene utilizzato, ma sono inevitabili per chi desidera circolare legalmente e in sicurezza.

Tra le spese principali troviamo l’assicurazione obbligatoria (RCA). Questo costo, che copre eventuali danni causati a terzi, è determinato da fattori come il profilo del conducente, la classe di merito e l’area geografica. 

La manutenzione periodica è un altro onere significativo. Include il cambio dell’olio, dei filtri, i controlli dei freni e la sostituzione degli pneumatici. Ignorare queste operazioni non solo compromette la sicurezza, ma può portare a costi di riparazione più elevati in futuro.

Ci sono costi legati a pedaggi autostradali, parcheggi e zone a traffico limitato (ZTL). Questi costi variano notevolmente in base all’utilizzo dell’auto, ma rappresentano una spesa costante per chi vive in aree urbane o utilizza frequentemente la rete autostradale.

Una situazione in evoluzione

Le famiglie italiane vantano una propensione al risparmio tra le più alte dell’Unione Europea, con una capacità complessiva stimata in 5 mila miliardi di euro. Tuttavia, questa ricchezza, quando investita, è soggetta a una tassazione più elevata rispetto alla media europea. Questo penalizza i rendimenti, rendendo il risparmio meno efficiente e meno incentivante per l’economia nazionale.

In Italia, i conti correnti sono gravati da un’imposta di bollo del 2 per mille e da una tassazione del 26% sui rendimenti. Gli investimenti in titoli bancari subiscono una pressione fiscale ancora maggiore, con aliquote che raggiungono il 59-60%, superiori alla media del 55% applicata ad altri titoli. Questa disparità evidenzia la necessità di una revisione fiscale per favorire investimenti a lungo termine e stimolare l’economia reale.

Illustrazione di un pagamento sul conto corrente (Depositphotos)
Illustrazione di un pagamento sul conto corrente (Depositphotos FOTO) – www.energycue.it

Cambiamenti dal punto di vista fiscale

Una recente misura della manovra finanziaria ha aumentato la tassazione sui rendimenti derivanti da Bitcoin, passando dal 26% al 42%. Questo provvedimento ha suscitato contrasti interni al governo e rischia di scoraggiare ulteriormente gli investitori. Nonostante ciò, il 63% dei risparmiatori italiani continua a preferire mantenere i propri capitali sui conti correnti, dove le imposte rimangono comunque elevate.

Le polizze vita di ramo III e V sono state oggetto di una modifica fiscale significativa. L’imposta di bollo, precedentemente dovuta alla scadenza del contratto, deve ora essere versata annualmente. La misura, applicata anche retroattivamente, prevede un recupero del bollo accantonato negli anni passati attraverso rate fino al 2028. Questa disposizione, pur garantendo allo Stato un gettito aggiuntivo di 1,8 miliardi, aumenta la pressione fiscale sui risparmiatori e potrebbe influire negativamente sulla percezione degli strumenti assicurativi come forma di investimento.