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260€, la Meloni li regala ai lavoratori: dopo gli 80€ di Renzi un vero grande dono dallo stato

Illustrazione di un bonus (Depositphotos) (1)

Illustrazione di un bonus (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

Sembra che il Governo abbia pronta una manovra per fare un “regalo” ai lavoratori. Dimenticatevi del Bonus Renzi.

I sussidi diretti in denaro, concepiti per supportare il potere d’acquisto dei cittadini, rappresentano un modello di intervento economico spesso adottato dai governi.

Questi incentivi mirano a fornire un sostegno immediato alle famiglie, specialmente quelle appartenenti ai ceti medio-bassi, alleviando il peso delle spese quotidiane e incrementando la domanda interna.

Il principio di base di questi sussidi è semplice: una somma fissa, generalmente mensile, viene accreditata ai beneficiari che soddisfano specifici requisiti di reddito o condizioni socioeconomiche.

Delle importanti novità

La Legge di Bilancio 2025 introduce novità importanti per i contribuenti italiani, con un impatto rilevante soprattutto sulle fasce di reddito più alte. Un elemento chiave è la mancata proroga di una misura fiscale in vigore nel 2024, che aveva introdotto una franchigia di 260 euro sulle detrazioni per redditi superiori a 50.000 euro. Questa limitazione temporanea, inserita dal decreto legislativo 216/2023, aveva reso meno vantaggioso il taglio fiscale per alcuni contribuenti, ma la sua scadenza al termine del 2024 cambia radicalmente il quadro per il nuovo anno.

Dal 2025, tutti i contribuenti con redditi superiori a 50.000 euro beneficeranno di una riduzione fiscale diretta, grazie alla cancellazione della franchigia sulle detrazioni. Questo si traduce in un risparmio effettivo di 260 euro, un vantaggio che, per quanto non originato da nuove misure della Manovra, rappresenta un segnale di semplificazione e di uniformità nel sistema fiscale.

Un bonus per i lavoratori _Depositphotos)
Illustrazione di un bonus lavoratori, con alcune banconote e alcune monete (Depositphotos FOTO) – www.energycue.it

I dettagli di questa nuova riforma

La riforma dell’Irpef, già avviata nel 2024, ha semplificato gli scaglioni di reddito, prevedendo tre aliquote: il 23% per redditi fino a 28.000 euro, il 35% per redditi tra 28.001 e 50.000 euro, e il 43% per redditi superiori a 50.000 euro. Nel 2024, però, la detrazione di 260 euro era stata decurtata per i redditi alti, una misura temporanea che aveva limitato i benefici per questa fascia di contribuenti. Con la sua scadenza, il 2025 segna un ritorno a un sistema fiscale più equo per tutti i contribuenti.

La Legge di Bilancio 2025 non solo conferma il taglio strutturale dell’Irpef, ma introduce altre modifiche favorevoli: l’aumento della detrazione per lavoro dipendente da 1.880 a 1.955 euro e la proroga del trattamento integrativo per i redditi inferiori a 15.000 euro. In definitiva, il sistema fiscale si evolve verso un modello che riduce la pressione fiscale per un numero maggiore di cittadini, offrendo un sollievo economico tangibile e sostenibile nel tempo.