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Disastro Fiat, grande risarcimento a tutti i possessori dell’auto: fai richiesta e te li trovi sul conto

Fiat e soldi (Depositphotos foto)

Fiat e soldi (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Arrivano i risarcimenti per questo particolare difetto: ecco come ottenere ciò che ti spetta dal gruppo Stellantis.

Le persone ormai si aspettano di più: vogliono macchine affidabili e aziende che si prendano le loro responsabilità senza fare storie. E quando le cose non funzionano, come capita, la trasparenza fa la differenza. Ecco, è qui che spesso nascono problemi, perché non sempre le aziende sono rapide o chiare nel risolverli.

Le associazioni dei consumatori, fortunatamente, fanno un lavoro incredibile. Sono lì a ricordare alle grandi aziende che gli automobilisti non sono numeri, ma persone con aspettative, diritti e, spesso, disagi da affrontare. Purtroppo, quando emergono difetti nei prodotti, i clienti si trovano spesso a dover combattere da soli per farsi ascoltare. Serve un’azione più coraggiosa da parte delle aziende, questo è certo.

Nell’industria delle auto, dove ormai ogni pezzo è legato a tecnologie complicate, i problemi tecnici possono diventare un incubo. E se i clienti non vengono avvisati in tempo, i guai aumentano, non solo per loro ma anche per chi produce le auto.

Negli ultimi anni, le cause legali tra consumatori e grandi marchi sono diventate quasi una norma. Ma questo non è sempre un male: dimostra che la gente non si accontenta più e chiede di essere trattata con rispetto. Però, tutto questo si potrebbe evitare con un po’ di onestà e un pizzico di buon senso in più da parte delle aziende.

Problema comune

Il problema, in questo caso, riguarda l’impianto AdBlue, una tecnologia pensata per ridurre le emissioni nocive delle auto diesel più moderne. Fin qui tutto bello, ma diversi automobilisti si sono ritrovati con un difetto che impedisce al motore di partire, nonostante il serbatoio non fosse vuoto. Capito? Hai la macchina ferma e nemmeno sai il perché.

Molti hanno ricevuto messaggi d’errore fastidiosi sul computer di bordo, del tipo “Anomalia antinquinamento” o “Riparare il veicolo“. E per sistemare questa grana? Via di soldi: le officine autorizzate hanno chiesto anche 1.200 euro per la riparazione. Non esattamente una spesa da poco.

AdBlue (Depositphotos foto)
AdBlue (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Arriva il risarcimento: cosa fare per ottenerlo

Dopo un anno e mezzo di battaglie e oltre 7.000 denunce, Stellantis, il gruppo dietro Fiat, Peugeot e Citroen, ha finalmente deciso di fare un passo avanti. Adesso risarcirà tutti gli automobilisti europei che hanno avuto a che fare con questo difetto. Ma attenzione, i rimborsi non saranno uguali per tutti. Se il veicolo è fuori garanzia da meno di cinque anni dalla consegna e ha percorso meno di 150.000 chilometri, la riparazione sarà completamente coperta. Per le auto fuori garanzia da più di cinque anni, ma non oltre otto anni dalla consegna, il rimborso sarà calcolato in base al chilometraggio: più chilometri ha il veicolo, minore sarà la percentuale di copertura.

È fondamentale rivolgersi a un’associazione di consumatori, che può assistere nella raccolta dei documenti necessari. Inoltre, i consumatori devono verificare se il veicolo rientra nei modelli prodotti tra gennaio 2014 e agosto 2020, il periodo interessato dal difetto. Per avviare la pratica di rimborso, bisogna contattare l’ufficio clienti del marchio o rivolgersi alle associazioni che hanno già avviato le class-action. L’Antitrust europea controllerà che Stellantis rispetti gli accordi e processi correttamente tutte le richieste.