Conto corrente, ecco la tassa mensile: per tenerlo devi pagare anche questo: non bastavano le solite spese
Scopri come determinate disposizioni impattano i costi nascosti del conto corrente e cosa puoi fare per difendere i tuoi diritti.
Parlare di spese bancarie ormai è come parlare del meteo: riguarda tutti e, spesso, lascia più dubbi che certezze. Aprire e mantenere un conto corrente, oggi, non significa solo pagare i canoni o le solite commissioni per i bonifici. Ci sono costi nascosti o poco chiari che possono far storcere il naso a chiunque.
Nel corso degli anni, diverse leggi e regolamenti hanno cercato di mettere un po’ d’ordine nel settore, per tutelare meglio i clienti. Però, diciamocelo, non sempre avere più regole significa pagare di meno. Anzi, a volte sembra che le spese continuino a crescere senza un apparente motivo logico. Alla fine, chi ci rimette è sempre il consumatore, che si trova davanti a spese inaspettate.
Tra le voci che lasciano di più l’amaro in bocca ci sono quelle per la documentazione bancaria. Sì, proprio quelle copie di estratti conto o contratti che pensavi fossero già “tuoi di diritto”. Invece, chiedere certi documenti può trasformarsi in un piccolo salasso. Questo non solo è fastidioso per le tasche, ma fa anche sorgere domande su quanto le banche siano davvero trasparenti con noi.
Eppure, in un periodo in cui tutto sembra diventare più costoso, è fondamentale sapere quali sono i nostri diritti e come possiamo difenderci. Spesso, non è tanto una questione di soldi, ma di principio: se le regole esistono, perché non vengono rispettate?
Le regole sui costi dei documenti bancari
Secondo l’articolo 119 del T.u.b., le banche devono rilasciare ai clienti, o ai loro successori, le copie della documentazione legata alle operazioni fatte negli ultimi dieci anni. La cosa interessante è che possono chiedere solo i costi di produzione. Quindi niente sovrapprezzi strani o spese “di gestione” che non si capisce cosa siano.
L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), che si occupa di risolvere i conflitti tra clienti e banche, ha pure detto che un prezzo ragionevole per ogni documento è di 3 euro. Eppure, ci sono banche che chiedono di più, andando contro queste indicazioni. Tra l’altro, è importante sapere che il rilascio dei documenti non può essere bloccato, anche se il cliente non ha pagato subito.
Come difendersi dalle richieste esagerate
Se la banca ti chiede cifre non giustificate, puoi sempre fare un reclamo formale. E, se non rispondono o ti liquidano con scuse, puoi portare la questione all’Arbitro Bancario Finanziario. Questo passaggio è semplice e non serve un avvocato. Basta pagare una quota di 20 euro, che ti verrà restituita se vinci il ricorso.
Infine, c’è una cosa importante da ricordare: secondo il Codice Privacy, puoi accedere gratuitamente ai tuoi dati personali. Questa legge è un ulteriore modo per difenderti da eventuali richieste fuori luogo. In pratica, se conosci le regole, puoi evitare brutte sorprese e far valere i tuoi diritti con la banca.