“Ho comprato la carne al Famila poi ho visto l’etichetta”: l’acquirente sconvolto | Non farà mai più questo errore
Un cliente ha commesso un errore che non commetterà più, soprattutto dopo aver comprato la carne al famoso supermercato.
L’etichetta delle carni è un elemento fondamentale per garantire la tracciabilità e la sicurezza alimentare. Grazie alle informazioni riportate, i consumatori possono conoscere l’origine del prodotto, il metodo di allevamento e, in alcuni casi, persino i dettagli relativi alla dieta degli animali.
Tra le indicazioni obbligatorie sulle etichette, troviamo il Paese di nascita, allevamento e macellazione dell’animale. Questa trasparenza è particolarmente importante per le carni bovine, ovine e suine, garantendo il controllo dell’intera filiera produttiva.
L’etichetta fornisce anche informazioni nutrizionali, come il contenuto di proteine e grassi, utili per chi desidera seguire una dieta equilibrata. Ppossono essere riportate certificazioni di qualità come DOP, IGP o biologico, che attestano specifiche caratteristiche legate al territorio o al metodo di produzione.
Oltre a garantire la sicurezza alimentare, l’etichetta rappresenta un valore aggiunto per il consumatore, offrendo trasparenza su questioni etiche e ambientali.
L’importanza delle etichette nella carne fresca
La lettura delle etichette sulla carne fresca è un’operazione fondamentale per garantire scelte alimentari consapevoli e sicure. Informazioni come il Paese di nascita, allevamento e macellazione degli animali permettono di tracciare l’intera filiera produttiva, offrendo trasparenza al consumatore. In particolare, la normativa italiana prevede che la carne bovina riporti obbligatoriamente queste indicazioni, mentre per altre carni, come suine, ovine, caprine e avicole, è sufficiente indicare il Paese di allevamento e macellazione. La dicitura “Origine”, quando presente, implica che tutte le fasi si siano svolte nello stesso Paese, facilitando la comprensione da parte dell’acquirente.
Queste norme valgono esclusivamente per la carne fresca confezionata, inclusa quella macinata, congelata o surgelata. Le carni equine, di coniglio e di lepre non sono soggette a obblighi di etichettatura specifici. L’attenzione ai dettagli riportati sulle confezioni consente di verificare la qualità del prodotto e di evitare errori, come dimostrato dal caso di un cliente che ha riscontrato informazioni discordanti sulla provenienza della carne in un supermercato.
Le normative sugli altri prodotti
Non solo la carne fresca, ma anche i prodotti trasformati come salumi e insaccati sono soggetti a regolamentazioni rigorose in Italia. Un decreto del 2020, operativo dal 31 gennaio 2021, ha stabilito l’obbligo di riportare in etichetta il Paese di nascita, allevamento e macellazione degli animali utilizzati. Se queste fasi si svolgono nello stesso Paese, è sufficiente indicare la dicitura “Origine”, seguita dal nome del Paese. La frase “100% italiano” può essere utilizzata solo per prodotti realizzati interamente con carni di origine italiana.
Questa normativa estesa agli insaccati contribuisce a migliorare la trasparenza lungo tutta la filiera alimentare. Il consumatore, avendo accesso a informazioni precise, può scegliere con maggiore consapevolezza, garantendo così un controllo sulla qualità e sull’origine dei prodotti. La corretta etichettatura non è solo un obbligo legale, ma rappresenta un ponte di fiducia tra produttore e consumatore, tutelando entrambe le parti e sostenendo una filiera alimentare più responsabile.