Nasa, è arrivato il primo motore senza combustione: non serve più fare rifornimento | Rivoluzione totale
Siamo vicini ad avere il primo motore senza combustione grazie alle assidue ricerche della NASA.
I motori senza combustione rappresentano una delle soluzioni più promettenti per ridurre l’impatto ambientale dei veicoli e delle tecnologie industriali.
Tra le varie tipologie, i motori elettrici sono i più diffusi e funzionano convertendo l’energia elettrica in energia meccanica grazie al principio dell’induzione elettromagnetica.
In questi motori, una corrente elettrica genera un campo magnetico che interagisce con il rotore, creando movimento.
Un’altra tecnologia interessante è quella dei motori magnetici, che utilizzano la forza di repulsione e attrazione tra magneti per produrre movimento, senza bisogno di combustibile o elettricità esterna.
Il motore senza carburante
Nel 2001, il fisico britannico Roger Shawyer propose un concetto rivoluzionario che sfida le leggi della fisica tradizionale: il motore EmDrive. Questo motore “teorico”, che sfrutta una cavità conica per generare spinta, non necessita di combustibile per funzionare. La sua innovativa proposta si basa sull’iniezione di microonde all’interno di una camera risonante, dove le onde elettromagnetiche si riflettono sulle pareti della cavità, creando un movimento che, in teoria, potrebbe generare propulsione.
Nel corso degli anni, il progetto ha attirato sia entusiasmo che scetticismo. Alcuni esperimenti iniziali, finanziati dalla Satellite Propulsion Research Ltd, fondata dallo stesso Shawyer, hanno mostrato segnali di una modesta spinta (circa 0,02 newton). La replicabilità dei risultati è stata messa in discussione, con alcuni scienziati che ritengono che la spinta osservata possa essere il risultato di fattori esterni, come vibrazioni sismiche o l’influenza del campo magnetico terrestre.
E’ solo fantascienza?
Nel 2023, un gruppo di ingegneri della NASA, finanziato dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), ha ripreso gli studi sull’EmDrive, testando il motore in base alle teorie proposte da Shawyer. Nonostante le sfide tecniche, uno degli ingegneri di NASA, David Burns, ha dichiarato che, con il tempo e l’energia sufficienti, l’EmDrive potrebbe avvicinarsi al 99% della velocità della luce, un risultato che cambierebbe radicalmente il panorama delle esplorazioni spaziali.
Il progetto ha affrontato numerosi ostacoli, in gran parte legati alla gestione del calore e alla stabilità del motore durante i test. In particolare, l’EmDrive ha mostrato una durata limitata, con i magnetron che si surriscaldano rapidamente e compromettono il funzionamento del dispositivo. A causa di queste difficoltà, il finanziamento da parte della DARPA è stato messo in discussione. Nonostante ciò, il fascino di un motore senza carburante, che potrebbe rivoluzionare l’esplorazione spaziale, continua a stimolare l’interesse scientifico.