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Addio IMU, non gli dai più nemmeno uno spicciolo: devi fare questa richiesta entro il 31 dicembre | Non lo paghi più per sempre

Le chiavi di casa e il contratto (Pixabay)

Le chiavi di casa e il contratto (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

Vuoi dire addio all’IMU? Potrai, farlo, ma solo in un modo. Devi fare una specifica richiesta entro il 31 dicembre.

L’IMU (Imposta Municipale Unica) è un tributo patrimoniale introdotto nel 2012 per finanziare i comuni italiani. Colpisce il possesso di immobili, come abitazioni, terreni e fabbricati.

L’IMU non è applicata sull’abitazione principale, a meno che questa non rientri nelle categorie catastali di lusso (A1, A8 e A9), ma si applica invece alle seconde case e agli immobili diversi dall’abitazione principale.

Il calcolo dell’IMU si basa sulla rendita catastale dell’immobile, rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente specifico a seconda della categoria catastale.

L’aliquota di base può essere modificata dai singoli comuni entro i limiti stabiliti dalla legge. Ad esempio, per le abitazioni di lusso l’aliquota base è dello 0,5%, ma i comuni possono aumentarla fino all’1,06%.

Le condizioni sulla prima casa

L’abitazione principale, ai fini dell’esenzione IMU, è definita come l’immobile in cui il proprietario e il suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente. Questa definizione è stabilita dall’articolo 1, comma 741, lettera b) della legge n. 160 del 2019. È fondamentale comprendere che l’abitazione principale deve essere sia il luogo di residenza ufficiale sia quello in cui il contribuente vive stabilmente per la maggior parte dell’anno. Questo concetto è spesso confuso con quello di “prima casa”, ma possedere un solo immobile non garantisce automaticamente l’esenzione IMU.

L’esenzione IMU si applica solo se l’immobile non appartiene alle categorie catastali di lusso: A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi di pregio artistico o storico). Gli immobili appartenenti alle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7 sono invece esenti dall’IMU se soddisfano le condizioni di abitazione principale. Inoltre, l’immobile deve essere registrato come unica unità immobiliare nel catasto urbano.

Una casa in mezzo al nulla (Pixabay)
Una casa in mezzo al nulla (Pixabay FOTO) – www.energycue.it

Le condizioni per l’esenzione

L’esenzione IMU si estende anche alle pertinenze dell’abitazione principale, purché siano classificate in categorie catastali specifiche: C/2 (magazzini e depositi), C/6 (autorimesse e stalle) e C/7 (tettoie). Per ottenere l’esenzione, è possibile beneficiare di una sola pertinenza per ciascuna di queste categorie. Ad esempio, se un contribuente possiede una cantina classificata come C/2 e un garage classificato come C/6, entrambe le pertinenze godranno dell’esenzione. Le pertinenze possono essere iscritte al catasto insieme all’abitazione principale o come unità autonome.

Esistono poi situazioni particolari che garantiscono l’esenzione IMU sull’abitazione principale. Ad esempio, gli anziani ricoverati in strutture di lunga degenza possono beneficiare dell’esenzione, a condizione che l’immobile non sia concesso in locazione. I coniugi con residenze diverse hanno diritto a una doppia esenzione, anche se gli immobili si trovano nello stesso comune. La recente sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che questa agevolazione deve essere applicata equamente sia alle coppie sposate che a quelle conviventi.