Ticket sanitario, dal 2025 paghi anche per queste prestazioni | Ti svuotano il portafoglio
Ticket sanitario, in arrivo novità importanti dal 2025 che potrebbero portare a conseguenti costi maggiorati per molti.
Quando si parla di ticket sanitari, il malcontento è sempre dietro l’angolo. È uno di quegli argomenti che, volenti o nolenti, tocca tutti da vicino. Ogni anno, la questione del contributo che i cittadini devono pagare per visite ed esami torna puntuale come un orologio svizzero. Il punto è sempre lo stesso: come garantire a tutti l’accesso alla sanità senza far saltare i conti pubblici? Difficile trovare un equilibrio.
Il problema è che finora le tariffe dei ticket sono state una vera e propria giungla. Ogni regione ha fatto un po’ come voleva, con importi che cambiavano anche parecchio a seconda di dove ti trovavi. È inutile negarlo, questa situazione ha creato parecchie ingiustizie. E questa disparità ha finito per rendere il sistema sanitario meno equo e più caotico. Una riforma era nell’aria da tempo.
I Livelli essenziali di assistenza (LEA), cioè la lista di prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale, sono stati aggiornati negli ultimi anni. Ma, come spesso accade, tra la teoria e la pratica c’è stato di mezzo un mare di rinvii. Ogni volta sembrava che l’accordo tra Stato e Regioni fosse vicino e ogni volta si rimandava tutto.
Tra discussioni infinite e aggiustamenti, alla fine ci si è arrivati, ma con un bel po’ di ritardo. Stanno per arrivare delle novità importanti che potrebbero cambiare molte cose per chi deve fare visite ed esami. Ma attenzione: non è detto che sia tutto rose e fiori.
Nuove tariffe uguali per tutti: cosa succederà?
A partire da gennaio 2025, le tariffe dei ticket saranno finalmente uniformi in tutta Italia. Dopo anni di tira e molla, l’intesa è stata raggiunta e, questa volta, pare che non ci saranno altri rinvii. In pratica, pagheremo lo stesso importo per la stessa prestazione, indipendentemente dalla regione in cui viviamo.
L’idea è quella di eliminare le differenze assurde tra una regione e l’altra. Ad esempio, per una prima visita specialistica pagheremo tutti 25 euro. Un piccolo aumento per molte regioni, dove finora il ticket era più basso. Anche le tariffe per elettrocardiogrammi, radiografie e analisi di laboratorio saranno finalmente uguali ovunque. Insomma, sulla carta sembra tutto più giusto e trasparente. Ma c’è un però.
Rincari in arrivo? Ecco dove pagheremo di più
Ok, le tariffe saranno uniformi, ma questo non significa che pagheremo meno. Anzi, in alcune regioni ci saranno dei rincari inevitabili. Prendiamo ad esempio la visita di controllo: dal prossimo anno costerà 17,90 euro, contro i 15 euro che si pagano oggi in molte zone. Poca roba, ma se sommi tutto, alla fine il portafoglio si alleggerisce. Anche le analisi di laboratorio subiranno un ritocchino verso l’alto.
Per alcuni esami di routine, il ticket salirà di un paio di euro. Nulla di drammatico, ma chi fa spesso esami sentirà la differenza. Il tetto massimo per ricetta, invece, rimane invariato a 36,15 euro nella maggior parte delle regioni. Però in regioni come Calabria, Lazio e Campania si continuerà a pagare fino a 46 euro. E questa cosa, diciamocelo, pesa parecchio.