Home » Pignoramenti, da ora non ti basta più chiudere la posizione: l’agenzia delle entrate si muove così | Ti levano tutto

Pignoramenti, da ora non ti basta più chiudere la posizione: l’agenzia delle entrate si muove così | Ti levano tutto

Attrezzi e partita IVA (Pixabay)

Attrezzi e partita IVA (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

Non basta terminare con quell’attività o chiudere con la posizione. L’Agenzia delle Entrate potrebbe pignorarti tutto.

Il pignoramento è una procedura legale utilizzata per recuperare crediti non saldati, eseguita attraverso l’espropriazione forzata di beni o denaro appartenenti al debitore.

Viene avviata dal creditore, previa autorizzazione giudiziaria, quando il debitore non adempie ai suoi obblighi.

Esistono diverse tipologie di pignoramento, come quello mobiliare (su beni mobili), immobiliare (su beni immobili) e presso terzi (ad esempio su conti correnti o stipendi).

Il processo inizia con un atto di notifica al debitore, seguito dall’individuazione e dall’eventuale sequestro dei beni.

Attenzione prima di chiuderla

Se stai pensando di scappare da un debito chiudendo la partita IVA, non è la soluzione migliore. La chiusura della partita IVA non comporta l’estinzione dei debiti pregressi con enti come l’Agenzia delle Entrate, l’INPS, le banche o altri creditori. Anche dopo la cessazione dell’attività, i creditori mantengono il diritto di esigere il pagamento delle somme dovute. Questo principio si applica sia ai debiti fiscali e previdenziali sia a quelli contratti con fornitori e istituti finanziari. 

Enti come l’Agenzia delle Entrate e l’INPS possono intraprendere azioni legali per recuperare i crediti non saldati, come pignoramenti su conti correnti, stipendi o beni immobili. In particolare, l’INPS offre la possibilità di rateizzare i contributi non versati, ma, in caso di mancato rispetto degli accordi, può procedere con azioni forzate. La chiusura d’ufficio della partita IVA per inattività non elimina i debiti esistenti: il titolare rimane responsabile fino al completo adempimento degli obblighi.

Strumenti da parrucchiere e partita IVA (Pixabay)
Strumenti da parrucchiere e partita IVA (Pixabay FOTO) – www.energycue.it

Chiudere la partita IVA

Nel caso di ditte individuali e liberi professionisti, il titolare risponde illimitatamente con il proprio patrimonio personale per i debiti contratti durante l’attività. Questo significa che beni personali come casa, auto o conti bancari possono essere soggetti a pignoramento per saldare i creditori. Diversamente, per le società di capitali, come Srl o Srls, la responsabilità è limitata al capitale sociale, salvo gravi irregolarità o mala gestione, che potrebbero coinvolgere i beni personali dei soci.

Per chiudere correttamente una partita IVA, è necessario presentare una dichiarazione formale di cessazione dell’attività utilizzando i modelli specifici (AA9/12 per persone fisiche e AA7/10 per società). È fondamentale regolarizzare le posizioni debitorie con Agenzia delle Entrate e INPS o avviare piani di rateizzazione per evitare sanzioni o pignoramenti. In presenza di debiti ingenti, si può valutare la composizione della crisi da sovraindebitamento, un’utile soluzione per definire accordi sostenibili con i creditori e prevenire ulteriori conseguenze legali.