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Inps, stretta enorme sui pensionati: da ora devi ridargli questa cifra indietro | Se la prendono di forza

La restituzione dei soldi (Pixabay)

La restituzione dei soldi (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

I pensionati stanno per ricevere una brutta sorpresa. Dovranno restituire dei soldi, altrimenti se li riprenderanno senza chiedere.

Il recupero di denaro da parte di istituzioni nazionali o banche avviene attraverso strumenti legali mirati a soddisfare crediti non pagati.

Questi enti possono agire per riscuotere tasse, prestiti, contributi previdenziali o altre obbligazioni economiche contratte dalle persone.

Uno strumento comune è il pignoramento, che consente il prelievo diretto di somme dovute dai conti correnti, dagli stipendi o da altre fonti di reddito del debitore.

Questo avviene previa autorizzazione giudiziaria e notifica formale al debitore. Il processo mira a garantire che i creditori ottengano quanto spettante nel rispetto delle leggi vigenti.

Un inasprimento fiscale

Circa mille pensionati italiani residenti in Bulgaria si sono trovati al centro di una revisione fiscale da parte dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate. In passato, questi pensionati beneficiavano di un’esenzione fiscale grazie a una convenzione bilaterale italo-bulgara del 1988, che garantiva loro un trattamento più vantaggioso. Nel 2023, però, un cambio di interpretazione normativa ha limitato l’esenzione ai soli pensionati che possiedono la cittadinanza bulgara. Di conseguenza, i pensionati con sola residenza fiscale in Bulgaria sono ora soggetti alla tassazione italiana.

Questo cambiamento ha comportato un ricalcolo delle imposte arretrate dal 2016, con l’applicazione di conguagli e sanzioni. L’INPS ha trattenuto interamente gli assegni previdenziali per compensare le somme dovute. La Bulgaria, con una flat tax al 10%, era stata scelta da molti pensionati italiani per il regime fiscale favorevole e il basso costo della vita. La revisione ha quindi generato non solo un inaspettato aggravio economico, ma anche difficoltà nella gestione del proprio reddito, con alcuni pensionati che si sono visti recapitare cartelle esattoriali di decine di migliaia di euro.

Un'anziana in pensione (Pixabay)
Un’anziana in pensione (Pixabay FOTO) – www.energycue.it

I pensionati all’estero

La vicenda della “questione bulgara” non rappresenta un caso isolato, ma si inserisce in un trend più ampio di misure restrittive rivolte ai pensionati italiani residenti all’estero. Negli ultimi anni sono stati introdotti provvedimenti come il blocco del contante e l’obbligo di certificare periodicamente l’esistenza in vita per continuare a percepire l’assegno pensionistico. Queste misure, sebbene finalizzate a prevenire abusi e garantire una corretta erogazione delle pensioni, hanno aggiunto complessità burocratiche e vincoli operativi per chi vive oltre i confini nazionali.

L’inasprimento fiscale e normativo rende ora la vita dei pensionati all’estero non solo più complicata, ma anche significativamente più onerosa. I pensionati devono rispettare requisiti stringenti, come aprire conti correnti in linea con le normative italiane e produrre documentazioni aggiuntive, come certificazioni di cittadinanza o residenza fiscale.