Canone Rai, approvata finalmente la legge: se fai questo lavoro non devi più pagarlo | Ti basta anche un parente
Ci sono specifiche categorie di lavoratori esentati dal pagamento del canone Rai, e la regola è estendibile in questi casi.
Parlare di canone Rai è come toccare un nervo scoperto per molti italiani. È una delle tasse più discusse e odiate, quella che arriva puntuale ogni anno, legata al solo fatto di avere un televisore in casa. E non importa nemmeno se lo accendi o meno: se hai una TV, paghi.
Negli ultimi anni, poi, hanno pensato bene di metterlo direttamente nella bolletta dell’elettricità, così da renderlo praticamente impossibile da evitare. Una mossa che ha fatto discutere parecchio. Negli anni, si è parlato spesso di chi ha diritto a non pagare.
Non è che non ci siano categorie esonerate, eh, anzi, ma la questione è tutt’altro che semplice. Le regole sono sempre un po’ complicate, e non tutti sanno di poter evitare questa tassa. A volte serve presentare documenti, compilare dichiarazioni e dimostrare di rientrare nei requisiti giusti.
E, diciamocelo, chi ha il tempo o la voglia di mettersi dietro a queste cose? Un altro problema è che, per alcune famiglie, diventa ancora più complicato. Se il titolare dell’utenza elettrica non è la persona esonerata, bisogna fare salti mortali per dimostrare il legame familiare o fornire i dati giusti.
Chi può non pagare il canone?
Le attuali norme prevedono che certe categorie possano tirare un sospiro di sollievo e non pagare il canone Rai. Si parla di diplomatici, funzionari consolari e personale internazionale che lavora in Italia, protetti da accordi come la Convenzione di Vienna. Anche i militari stranieri delle forze NATO di stanza in Italia e il personale civile non residente (sempre non italiano) rientrano nell’esenzione.
Il punto chiave è che queste agevolazioni non si applicano a tutti, ma solo a chi può dimostrare di avere diritto. Bisogna inviare moduli, allegare documenti e rispettare tempi e modalità precisi. Tutto questo per assicurarsi che nessuno approfitti della situazione, ma spesso il risultato è solo tanta confusione. Ma c’è una buona notizia per chi non rientra in queste categorie.
La regola in più
Anche i parenti conviventi di chi è già esonerato possono beneficiare dell’esenzione. È un aspetto importante, che estende questo diritto a un numero maggiore di persone e, finalmente, semplifica le cose per molte famiglie.
Per accedere a questa possibilità, basta rientrare nella definizione di famiglia anagrafica: cioè persone che vivono sotto lo stesso tetto e sono legate da vincoli di parentela, matrimonio o unione civile. Ovviamente, bisogna compilare una dichiarazione sostitutiva e allegare tutti i documenti necessari, ma stavolta il processo sembra un po’ più fattibile.