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Trucco anti-freddo, in Alaska lo mettono direttamente sulla pelle | Il tuo corpo rimane fisso a 35°

Inuit tra i ghiacci durante la pesca (Pixabay)

Inuit tra i ghiacci durante la pesca (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

Le popolazioni che vivono in prossimità del circolo polare artico utilizzano un inaspettato prodotto per proteggersi maggiormente dal freddo.

Le popolazioni che vivono in climi freddi hanno sviluppato tecniche ingegnose per adattarsi alle rigide temperature, sfruttando risorse locali e pratiche culturali consolidate nel corso del tempo.

Gli Inuit, ad esempio, costruiscono igloo con blocchi di neve compatta, sfruttando le proprietà isolanti dell’aria intrappolata nella neve per mantenere temperature interne sopra lo zero, anche in ambienti esterni estremamente gelidi.

Un’altra tecnica diffusa è l’uso di abbigliamento stratificato. I Sami, indigeni della Lapponia, utilizzano pelli di renna per confezionare abiti caldi e leggeri, che trattengono il calore corporeo. 

Alcune popolazioni, come quelle himalayane, adottano una dieta ad alto contenuto calorico per contrastare il freddo. Consumi elevati di grassi e carboidrati, come il burro di yak o il tsampa (farina d’orzo), forniscono energia per generare calore corporeo attraverso il metabolismo.

Proteggere la pelle dal freddo estremo

In ambienti artici, come tra gli Inuit e gli Yakuti in Siberia, l’uso di grassi animali è una pratica tradizionale per proteggere la pelle dal freddo estremo. Questi gruppi applicano sulla pelle oli come il grasso di foca o di balena, che creano una barriera protettiva contro il vento gelido e l’umidità. Il grasso funge da isolante, riducendo la perdita di calore corporeo e prevenendo il congelamento dei tessuti, specialmente nelle zone più vulnerabili come viso e mani. 

Queste pratiche non solo hanno valore funzionale, ma sono anche parte integrante delle tradizioni locali. L’uso di grassi animali non solo protegge il corpo dal freddo, ma ha anche una componente simbolica legata alla sacralità degli animali cacciati. Oggi, anche se esistono metodi un po’ più moderni, il principio di protezione tramite strati grassi rimane una risorsa fondamentale per le popolazioni del circolo polare artico.

Una giornata di pesca in Groenlandia (Pixabay)
Una giornata di pesca in Groenlandia (Pixabay FOTO) – www.energycue.it

Rimedi naturali

Oltre ai grassi animali, altre popolazioni, come i Sami della Scandinavia, utilizzano unguenti a base di erbe locali e grassi animali per proteggere la pelle dal freddo. Questi unguenti vengono applicati principalmente su viso e mani, le zone più esposte alle intemperie, e hanno un’azione protettiva contro il freddo estremo e l’umidità. Le erbe locali, che contengono oli essenziali, sono spesso miscelate con grassi animali per creare un prodotto naturale che aiuta a mantenere la pelle morbida e a prevenire le screpolature dovute al gelo. 

In zone come l’Himalaya, dove l’umidità è bassa ma il freddo è comunque intenso, le popolazioni locali utilizzano miscele di polveri naturali e oli vegetali. Questi rimedi agiscono come un trattamento idratante e protettivo, mantenendo la pelle elastica e prevenendo i danni causati dal vento secco e dal gelo.