Casa di proprietà, da ora ti serve il CIS: senza questo foglio sei nei guai | Fallo fare subito
Per la casa di proprietà, avrai bisogno di quest’importantissimo documento. Senza di esso avrai un sacco di problemi.
Le case di proprietà rappresentano uno dei principali investimenti per le famiglie, garantendo sicurezza abitativa e stabilità economica. Per la gestione di un immobile, è essenziale possedere e mantenere in ordine una serie di documenti legali e tecnici.
Tra i documenti fondamentali vi è l’atto di proprietà (o rogito notarile), che certifica il passaggio di proprietà e l’acquisto legale dell’immobile.
A questo si affiancano la visura catastale, che attesta la registrazione della proprietà presso il catasto, e la piantina catastale, utile per descrivere la struttura dell’immobile.
Altri documenti importanti includono il certificato di agibilità, che conferma la conformità dell’immobile agli standard abitativi, e l’attestato di prestazione energetica (APE), obbligatorio per vendere o affittare la casa.
Un importante certificato
Il Certificato di Idoneità Statica (CIS) è un documento fondamentale che garantisce la sicurezza strutturale di un fabbricato, attestandone la conformità alle norme vigenti al momento della costruzione. Introdotto con la legge 47/85 sul condono edilizio, è richiesto in specifiche circostanze per edifici che necessitano di una verifica strutturale, soprattutto in assenza di un certificato di collaudo statico. Il CIS ha il compito di dichiarare che un edificio non presenta difetti strutturali o rischi associati agli elementi portanti e non strutturali.
Le situazioni in cui il certificato diventa obbligatorio includono la richiesta di agibilità per edifici privi di collaudo statico, la regolarizzazione attraverso condoni edilizi di fabbricati sotto i 450 m³ costruiti prima dell’introduzione delle normative antisismiche, e la verifica degli edifici con più di 50 anni per accertarne l’idoneità strutturale. Tuttavia, l’applicazione pratica delle normative sul CIS varia a seconda delle regolamentazioni locali, con città come Milano che hanno adottato criteri precisi per il rilascio del certificato.
Il processo di verifica
Per ottenere il CIS, è necessario sottoporre l’edificio a un’indagine statica, che si articola in due livelli. Il primo livello prevede una valutazione preliminare della storia dell’edificio, delle sue condizioni attuali e dell’assenza di segnali di degrado o dissesto. Se l’analisi visiva non evidenzia criticità, il certificato viene rilasciato. In caso contrario, si procede al secondo livello, un’indagine approfondita per identificare i rischi e proporre interventi di messa in sicurezza. In questa fase, il CIS viene rilasciato con prescrizioni specifiche, che, se attuate, estendono la validità del certificato fino a 13 anni.
Il certificato può essere emesso da un professionista qualificato, come un ingegnere, un architetto o un geometra, incaricato direttamente dal proprietario. Sebbene per il CIS non sia richiesto un minimo di anni di esperienza, è fondamentale affidarsi a un esperto con comprovata competenza. In alcuni casi, il professionista può coinvolgere tecnici specializzati, come geologi, per affrontare rischi esterni legati al terreno o al contesto ambientale dell’edificio.