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NASA, ecco il motore che ci porterà su Marte: Funziona come nei film di fantascienza

Illustrazione di un motore (Pixabay)

Illustrazione di un motore (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

Questo nuovo motore progettato dalla NASA ci porterà verso Marte e oltre. Sembra fantascienza ma non lo è.

I motori dei veicoli spaziali sono progettati per funzionare in condizioni estremamente diverse rispetto a quelli terrestri.

Tra i principali tipi di motori spaziali vi sono i razzi a propellente solido, liquido e ionico. I razzi a propellente solido sono semplici e affidabili, mentre quelli a propellente liquido offrono una maggiore efficienza e controllo. 

I motori a razzo funzionano secondo il principio di azione e reazione, descritto dalla terza legge di Newton. Quando il propellente viene bruciato, i gas risultanti vengono espulsi ad alta velocità attraverso un ugello.

Questo sistema è efficace nello spazio, dove non esistono altri mezzi di resistenza come l’aria. Tuttavia, il consumo di carburante è elevato, specialmente nei razzi a propellente liquido, che necessitano di grandi serbatoi.

Un nuovo motore

La NASA ha recentemente compiuto un significativo progresso nella tecnologia dei motori spaziali con il test del motore Rotating Detonation Rocket Engine (RDRE). Questo motore sperimentale ha raggiunto una spinta di 5.800 libbre per un tempo di 4 minuti, rappresentando un avanzamento rispetto ai precedenti test. Il RDRE è progettato per affrontare la sfida di trasportare astronauti e materiali sul Pianeta Rosso, un obiettivo che rimane una delle principali ambizioni della NASA. Il motore si distingue per l’efficienza, poiché sfrutta la detonazione del propellente anziché la tradizionale deflagrazione. 

La sua architettura innovativa prevede l’uso di una componente denominata “combustion chamber annulus”, una camera ad anello dove le onde di detonazione vengono riciclate piuttosto che espulse. Questa caratteristica consente di massimizzare l’efficienza del motore, riducendo al contempo il consumo di propellente e abbattendo i costi operativi. Grazie a questo sistema, il RDRE si configura come una soluzione promettente per i razzi spaziali del futuro, in grado di supportare non solo missioni verso Marte, ma anche altre esplorazioni dello spazio profondo.

Illustrazione del nuovo motore (NASA)
Illustrazione del nuovo motore (NASA FOTO) – www.energycue.it

Tra progettazioni e collaborazioni

I test del motore RDRE sono iniziati nel 2020, con l’obiettivo di sviluppare una tecnologia che migliorasse l’efficienza e riducesse il peso dei razzi spaziali. Nel 2022, il motore ha raggiunto una delle sue prime pietre miliari, con una spinta di 4.000 libbre per un minuto. Tuttavia, l’ultimo test, che ha visto una spinta di 5.800 libbre per un tempo più lungo, ha dimostrato i reali progressi del motore.

La NASA sta lavorando a stretto contatto con l’azienda IN Space LLC per affinare la progettazione del motore, che viene realizzato con materiali leggeri e stampato in 3D, una tecnica che riduce i costi e favorisce la riutilizzabilità.  Un altro aspetto cruciale dell’RDRE è la sua applicazione nelle manovre di atterraggio e retropropulsione. La retropropulsione supersonica, una tecnica che permette di rallentare e atterrare carichi pesanti come rover e lander, potrebbe essere utilizzata anche per garantire l’atterraggio sicuro di esseri umani su Marte.