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Televisione, non buttarla mai più così: ecco cosa devi fare

Un ragazzo seduto su un televisore (Depositphotos)

Un ragazzo seduto su un televisore (Depositphotos FOTO) - www.energycue.it

Se il tuo televisore ha smesso di funzionare, non agire impulsivamente. Non buttarlo in modo classico, non te ne pentirai.

L’evoluzione dei televisori ha origine nei primi modelli meccanici degli anni ’20 e ’30, dove le immagini venivano create da dischi rotanti e proiettori rudimentali. Questi prototipi iniziali erano limitati in risoluzione e qualità, ma segnavano un importante passo avanti verso la trasmissione visiva.

Negli anni ’50 e ’60, con la diffusione dei televisori a tubo catodico (CRT), la TV diventò un elettrodomestico essenziale. Questi modelli, sebbene ingombranti, erano noti per la loro durabilità e qualità delle immagini.

Verso gli anni ’80 e ’90, il colore e la risoluzione migliorano notevolmente, portando i televisori CRT ad avere formati più grandi e a supportare trasmissioni più dettagliate

Con l’inizio degli anni 2000, schermi piatti come LCD e plasma presero il sopravvento, segnando la fine dell’era CRT.

Problemi comuni con i televisori

Le TV LCD presentano spesso problemi tecnici dopo alcuni anni di utilizzo, tra cui l’accensione seguita da spegnimento immediato, la mancanza di video (con audio funzionante) e lo standby lampeggiante. Questi difetti diventano comuni solitamente dopo circa tre anni dall’acquisto. Rispetto ai televisori a tubo catodico (CRT), le LCD sono strutturalmente più semplici da riparare, e le spese di manutenzione si mantengono solitamente sotto i 15€, rendendole un’opzione accessibile anche per riparazioni domestiche.

Per intervenire su una TV LCD difettosa è utile procurarsi alcuni strumenti di base, tra cui un saldatore e dello stagno, oltre a un aspiratore per lo stagno (“ciuccia-stagno”). L’intervento prevede l’ispezione dei componenti principali, come i circuiti di pilotaggio e di potenza, le lampade e il pannello LCD. Comprendere la struttura interna delle TV permette di individuare i componenti specifici da esaminare e sostituire, ottimizzando tempi e costi della riparazione.

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Un televisore nel salotto (Pixabay foto) – www.energycue.it

Procedura di riparazione e interventi specifici

La procedura inizia con l’apertura del televisore e lo scollegamento delle schede. La scheda di potenza, che riceve i 230V, è generalmente identificabile per la presenza di piccoli trasformatori e condensatori. Una volta raggiunta questa sezione, bisogna ispezionare i condensatori elettrolitici, spesso soggetti a guasti, e rimuovere eventuali strati di colla ingiallita, che con il tempo può diventare conduttivo e causare cortocircuiti.

Un controllo accurato della scheda consente di individuare condensatori gonfi o con perdite, che devono essere sostituiti, preferibilmente con componenti di qualità superiore per evitare il ripetersi del problema. Rimuovere la colla secca con delicatezza è altrettanto essenziale, poiché questa può provocare surriscaldamenti e danni ai circuiti interni. Seguendo questi passaggi, è possibile ridare funzionalità alla TV LCD, evitando così di dover acquistare un nuovo dispositivo.