“Sei tracciato di nascosto se usi questa app”: scoppia la bomba sul colosso mondiale | Cancellala subito
Un popolarissimo social network è finito sotto accusa poiché potrebbe aver sfruttato i dati degli utenti a loro insaputa.
La nostra quotidianità ruota ormai attorno alle app. Le usiamo per tutto: restare in contatto con gli amici, cercare ricette, fare shopping o semplicemente passare il tempo. Ma quanto ne sappiamo davvero di quello che succede con i nostri dati?
Ecco, è qui che le cose si fanno interessanti… e un po’ inquietanti. Ormai la privacy non è solo un argomento da nerd o giuristi; riguarda tutti noi. Siamo costantemente tracciati, e spesso nemmeno lo sappiamo. Certo, nessuno legge le “condizioni d’uso” – siamo onesti – ma la fiducia nelle app e nei social che usiamo ogni giorno deve avere un limite.
Negli ultimi tempi, grandi aziende tecnologiche sono finite spesso nell’occhio del ciclone per come trattano i dati personali degli utenti. Quando si parla di pubblicità personalizzata e tracciamento, il tema si fa ancora più spinoso.
Insomma, vuoi o no, c’è sempre qualcuno che studia cosa clicchiamo, dove andiamo, cosa ci piace. E se tutto questo viene fatto senza il nostro consenso esplicito? Beh, in Europa la normativa sul trattamento dei dati è molto chiara: se un’azienda raccoglie informazioni personali, deve farlo con trasparenza e con il permesso di chi quei dati li condivide, ovvero noi. Facile a dirsi, meno a farsi.
Un’accusa pesante contro un social popolare
Quando si sparge la voce che un social network potrebbe non rispettare le regole, la notizia rimbalza ovunque. Le persone cominciano a chiedersi: “Ma io cosa sto condividendo davvero?”. Le denunce attirano inevitabilmente l’attenzione delle autorità, e si apre il dibattito. Qualsiasi pratica opaca legata al tracciamento degli utenti è destinata a scatenare polemiche, e non a caso le organizzazioni che difendono la privacy non mollano la presa, facendo pressione affinché la legge sia applicata a tutti.
La denuncia più recente punta il dito contro un social network famosissimo, accusato di tracciare gli utenti europei per fini pubblicitari senza prima ottenere il loro consenso. L’organizzazione Noyb, specializzata nella tutela della privacy, ha segnalato presunte irregolarità che avrebbero permesso al social di sfruttare i dati degli utenti a loro insaputa.
Le possibili ripercussioni per il colosso social
Tutto questo, stando a loro, viola le norme del Gdpr. Si tratta in particolare di Pinterest, uno dei social più popolari e utilizzati. Se le accuse fossero confermate, il social rischierebbe una multa salatissima, pari al 4% del fatturato annuo.
E non è poco, considerando la mole di denaro che gira in queste piattaforme. Oltre al danno economico, l’eventuale sanzione segnerebbe anche un forte monito per tutte le altre aziende tech. In poche parole, le regole valgono per tutti – o almeno, così dovrebbe essere.