Energia: quali sono le posizioni di Kamala Harris e Donald Trump?

Quali sono le posizioni prese dalla democratica Kamala Harris e dal repubblicano Donald Trump sulla politica energetica?

Trump e la Harris hanno esposto il proprio pensiero circa la politica energetica negli USA ed entrambi hanno confermato l’obiettivo di estendere la produzione mantenendo costi trattenuti.

Tuttavia, la modalità di realizzazione avverrebbe diversamente per le due parti: da una parte Kamala Harris ha intenzione di sfruttare tecnologie rinnovabili; mentre dall’altro lato, Trump è orientato sull’eliminazione legislazioni ecologiche che limitano l’estrazione di petrolio, gas e carbone.

Ovviamente anche questa esposizione di idee ha avuto un peso sulle sorti delle elezioni presidenziali che si sono tenute nelle urne della giornata di ieri.

Essendo il clima una tematica piuttosto importante per l’opinione pubblica è importante che si adottino delle misure concrete. Riguardo a ciò, gli scienziati hanno affermato che i provvedimenti attuali non sono adeguati per fronteggiare una crisi climatica come quella attuale.

Dominio energetico degli Stati Uniti

Negli ultimi anni, gli Stati Uniti si sono affermati come il principale produttore di petrolio e gas a livello globale, grazie a un significativo aumento dell’attività estrattiva in aree come il bacino del Permian Basin, in Texas e Nuovo Messico. Questo traguardo è avvenuto sotto la presidenza di Joe Biden, che ha tentato di portare avanti una delle più ambiziose iniziative climatiche della storia americana. Questo programma prevedeva sovvenzioni per le energie rinnovabili, come il solare e l’eolico, e regolamenti per limitare le emissioni di gas serra.

Trump, nella sua campagna, sostiene che il suo mandato abbia creato le condizioni per questo boom, riducendo le normative ambientali. I sostenitori di Trump affermano che, se dovesse essere rieletto, potrebbe intensificare la produzione di combustibili fossili annullando molte iniziative di Biden. Dall’altro lato, la Harris sottolinea come una produzione elevata di petrolio e gas possa facilitare la transizione energetica, mantenendo bassi i prezzi per i consumatori. Ha inoltre cambiato posizione sul fracking, affermando di non essere più contraria a questa tecnologia.

Legge sulla riduzione dell’inflazione

Trump ha dichiarato che, se tornasse al potere, cancellerebbe i fondi non utilizzati previsti dalla legge sulla riduzione dell’inflazione – provvedimento principale dell’amministrazione Biden-Harris in materia di clima. Questa legge del 2022 prevede dei sussidi per veicoli elettrici e tecnologie rinnovabili, attirando significativi investimenti nella produzione domestica. Alcuni legislatori repubblicani si sono espressi a favore di questa, anche perché eventuali modifiche richiederebbero l’approvazione del Congresso. Oltretutto i sostenitori di Trump beneficiano degli incentivi previsti dalla legge. Inoltre, la Harris ha confermato di essere a favore di questa legge e promette che il suo governo continuerà ad investire in energie rinnovabili.

Negli anni in cui Trump si trovava a capo del governo ha ritirato gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi – un trattato internazionale che serviva ad affrontare il cambiamento climatico. Egli, qualora dovesse essere rieletto, agirebbe nello stesso identico modo. Al contrario, la democratica ha tutt’altra intenzione, ossia quella di mantenere gli USA (rientrato nel 2021) nell’accordo. In questo senso, Trump ha messo in guardia riguardo ai rischi per la rete elettrica nazionale dovuti alle politiche dei democratici Biden-Harris. Per concludere, l’amministrazione democratica ha bloccato l’esportazione di gas naturale liquefatto per valutarne le conseguenze sull’ambiente. Qualora la Harris dovesse accedere alla Casa Bianca, è possibile che revochi questo blocco, mentre il repubblicano è determinato ad annullarlo.