“Cancro al cervello e uso del cellulare”: Lo studio l’ha dimostrato | Milioni di persone nella paura
Diversi studi stanno portando avanti la correlazione tra cancro al cervello e utilizzo del cellulare: ecco cosa è emerso.
La questione del legame tra l’uso dei cellulari e il rischio di tumori cerebrali è uno di quei dibattiti che, prima o poi, arriva a mettere in crisi chiunque abbia uno smartphone (cioè, praticamente tutti noi). Col tempo che trascorriamo con il telefono in mano – e parliamo di ore al giorno – è inevitabile che ci venga il dubbio su cosa questo significhi davvero per la nostra salute.
Sì, i cellulari sono diventati parte della nostra vita quotidiana, ma questo quanto ci espone ai rischi delle onde a radiofrequenza? Molti studiosi e organizzazioni sanitarie si sono messi al lavoro per trovare una risposta, ma il percorso è stato tutt’altro che lineare.
Il problema del cancro è complesso di per sé, ma quando si parla di tumori cerebrali si entra in un terreno ancora più delicato. Il cancro, in fondo, nasce da una mutazione del DNA, ma le onde a radiofrequenza – quelle stesse emesse dai telefoni, scaldano i tessuti con cui entrano in contatto.
Come una sorta di calore minimo che, secondo alcuni, potrebbe alla lunga portare a effetti indesiderati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato queste onde a RF tra i “possibili carcinogeni umani”. Sì, quel “possibile” lascia spazio a molte interpretazioni.
Gli studi recenti
Di recente, diverse ricerche si sono concentrate su tipi specifici di tumori, come i gliomi, i meningiomi e i neurinomi acustici, cercando di capire se ci sia un legame tra la frequenza d’uso del cellulare e l’insorgenza di questi problemi. Però, ecco il punto: la maggior parte degli studi ha fatto fatica a trovare una relazione chiara tra quanto usiamo il telefono e il rischio di tumore. Non si è visto, insomma, che il rischio aumenti in proporzione all’uso. C’è chi ha detto che questo sia un segno rassicurante, e chi invece è ancora convinto che le risposte non siano definitive.
Un’indagine particolarmente approfondita arriva dall’Australian Radiation Protection and Nuclear Safety Agency (Arpansa), che ha rivisitato più di 5000 studi su cellulari e tumori. Arpansa ha messo sotto esame i tumori della testa, del collo, delle ghiandole salivari, e del sistema nervoso centrale. Alla fine, i dati hanno confermato che non ci sono prove che i cellulari aumentino il rischio di tumori al cervello, neppure dopo anni di utilizzo intensivo.
Gli esiti dell’indagine e le ricerche in corso
Questo studio australiano è un po’ una boccata d’aria fresca per tutti noi dipendenti dal cellulare: non ci sarebbero prove che associno il telefonino al cancro cerebrale. Neanche per chi lo usa da decenni e passa ore al giorno al telefono. Certo, è sempre un bene non abusarne, ma i dati finora raccolti sembrano rassicuranti.
Detto ciò, il gruppo di ricerca non si è fermato: sta portando avanti una seconda fase di studi, dedicata a tumori più rari e meno studiati, come la leucemia e il linfoma non-Hodgkin. L’obiettivo è fugare ogni dubbio possibile, o almeno dare un quadro più chiaro dei rischi reali legati alla tecnologia mobile. Insomma, vogliono capire meglio cosa significhi questo uso quotidiano e intensivo dei dispositivi per la nostra salute a lungo termine, e noi siamo qui a sperare in buone notizie.