Amazon e Google sarebbero interessati all’energia nucleare. I due colossi dell’informatica hanno enormi necessità energetiche per alimentare i loro data center, che ospitano enormi quantità di dati e servizi digitali. Queste aziende operano a livello globale e gestiscono una vasta gamma di operazioni, dalla vendita al dettaglio online al cloud computing, fino ai servizi di streaming. La crescente domanda di energia da parte di questi colossi si riflette nel loro impegno a garantire fonti energetiche affidabili e sostenibili. Entrambi hanno riconosciuto che la produzione di energia nucleare rappresenta una soluzione promettente per soddisfare le loro esigenze. Così si propone di investire nello sviluppo di piccoli reattori nucleari modulari, che possono fornire energia in modo sicuro ed efficiente. Questa scelta permette di ridurre le emissioni di carbonio e offre anche una maggiore stabilità rispetto alle fonti rinnovabili – come il solare e l’eolico – che possono essere soggette a fluttuazioni. Quali sono le nuove soluzioni energetiche?
Stando a quanto riportato da Hwupgrade, Google ha raggiunto un accordo con Kairos Power per costruire piccoli reattori modulari, mentre Amazon ha deciso di investire in X-energy e ha stipulato un accordo con Energy Northwest. Amazon ha annunciato il suo investimento per aumentare la capacità produttiva fino a 5 gigawatt di energia nucleare attraverso i piccoli reattori modulari (SMR). Questi reattori hanno la gestione da Energy Northwest, un consorzio di aziende energetiche statali nello Stato di Washington, e in fase iniziale produrranno 320 megawatt di potenza, con un potenziale massimo di 960 megawatt. Google si è impegnata a finanziare Kairos Power, che sta sviluppando reattori simili. L’obiettivo è di avere il primo reattore in grado di produrre energia commercialmente entro il 2030, con l’intenzione di implementare ulteriori reattori entro il 2035, per un totale di 500 megawatt. I reattori di Kairos sono progettati per essere più sicuri e più economici rispetto ai reattori nucleari tradizionali, grazie all’uso di sistemi raffreddati a sali fusi e combustibile ceramico. La costruzione del primo reattore dimostrativo è già iniziata in Tennessee.
Produrre grandi quantità di energia è essenziale per aziende come Amazon e Google, poiché garantisce la continuità operativa e la capacità di rispondere alle esigenze dei loro utenti. La crescente dipendenza dai servizi digitali ha portato a un aumento esponenziale della richiesta di energia per alimentare i server e le infrastrutture necessarie. La necessità di investire in fonti energetiche stabili e sostenibili – come i reattori nucleari modulari – evita interruzioni del servizio che si trasformano in una perdita di miliardi. L’adozione di tecnologie nucleari contribuisce a un obiettivo più ampio: ridurre l’impatto ambientale delle operazioni aziendali. Scegliere l’energia nucleare consente di abbattere le emissioni di gas serra e di contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Entrambe le aziende hanno dichiarato di voler raggiungere obiettivi di sostenibilità, e investire in reattori nucleari modulari rappresenta un passo concreto verso questa direzione. Infatti, anche se l’energia nucleare non mette tutti d’accordo, questa fonte di energia è stata inserita tra quelle rinnovabili.
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