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È da 200 anni che si cerca di costruire questo motore | L’alternativa più sostenibile con combustibile a costo zero

Dal passato al futuro (Electric - youtube foto)

Dal passato al futuro (Electric - youtube foto) - www.energycue.it

Dal passato arriva un’idea innovativa per quello che potrebbe essere il motore perfetto del futuro: con costo ed emissioni zero. 

La necessità di trovare carburanti sostenibili è diventata uno dei temi centrali del nostro tempo. L’impatto devastante dei cambiamenti climatici ha reso evidente l’urgenza di soluzioni alternative per i settori che dipendono fortemente dai combustibili fossili. In particolare, il settore automobilistico ha cominciato a ricercare fonti di energia più efficienti e pulite, capaci di garantire una mobilità sostenibile e meno dannosa per l’ambiente.

Le alternative sperimentate negli ultimi anni sono state molteplici. Il motore elettrico ha fatto passi da gigante, offrendo una soluzione ecologica in grado di ridurre le emissioni di CO2. Tuttavia, nonostante i notevoli progressi tecnologici, l’infrastruttura di supporto per i veicoli elettrici rimane limitata, rendendo difficile la loro diffusione a livello globale.

I costi elevati dei veicoli elettrici rappresentano un ulteriore ostacolo. Parallelamente, si è cominciato a guardare all’idrogeno come una potenziale alternativa ai combustibili tradizionali. I motori a idrogeno promettono un futuro più verde, emettendo solo vapore acqueo come sottoprodotto.

Ma anche qui, le sfide non mancano: la produzione e distribuzione di idrogeno su larga scala è complessa e costosa, richiedendo ingenti investimenti infrastrutturali. In questo panorama di ricerca e sperimentazione, emergono idee che sembrano quasi dimenticate. Tra queste, un carburante a emissioni zero di cui si discuteva già alla fine del XIX secolo.

Un’idea innovativa dal passato

Nel 1873, in un’epoca di grandi cambiamenti, fu presentata al mondo un’idea rivoluzionaria: l’aria compressa come fonte di energia per i motori. Due ingegneri francesi, Andraud e Tessie de Montay, avevano già esplorato il concetto decenni prima, realizzando un prototipo di veicolo spinto solo da aria compressa. Questa soluzione sembrava promettente non solo per la sua semplicità, ma soprattutto per l’assenza di emissioni inquinanti.

A differenza dei moderni veicoli a idrogeno o elettrici, i motori ad aria compressa non necessitano di complessi processi di produzione di energia. Questo sistema utilizza semplicemente aria pressurizzata immagazzinata in appositi serbatoi per generare movimento, rendendolo una soluzione teoricamente molto più sostenibile e meno costosa.

Ipotesi di motore ad aria compressa (Electric - youtube foto)
Ipotesi di motore ad aria compressa (Electric – youtube foto) – www.energycue.it

Sfide tecniche e speranze future

Il motore a aria compressa si basa su tre fasi principali: espansione, compressione e iniezione. Durante il ciclo di espansione, l’aria esterna viene aspirata e, successivamente, compressa fino a raggiungere pressioni molto elevate. Infine, il ciclo di iniezione rilascia l’aria compressa per produrre il movimento, con un sistema che garantisce emissioni zero. Nonostante l’idea fosse affascinante e promettesse una soluzione ecologica già nel XIX secolo, i limiti tecnici ne hanno impedito il pieno sviluppo. Le difficoltà maggiori riguardavano l’efficienza energetica del sistema, poiché la quantità di energia necessaria per comprimere l’aria risultava spesso superiore a quella effettivamente prodotta dal motore.

Inoltre, il problema del raffreddamento del motore e la complessità delle tecnologie necessarie a mantenere l’aria compressa a pressioni così elevate hanno rappresentato ulteriori ostacoli. Tuttavia, la crescente urgenza di trovare carburanti sostenibili potrebbe riportare in auge questa tecnologia. Con le innovazioni tecnologiche moderne, come i nuovi materiali leggeri e le tecniche avanzate di compressione, il motore ad aria compressa potrebbe rivelarsi una soluzione pratica e realizzabile per il futuro della mobilità sostenibile.