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Ecobonus motore nautico: come ottenerlo con il passaggio a questa tecnologia | Lo paghi la metà

Una barca a vela (Pixabay)

Una barca a vela (Pixabay FOTO) - www.energycue.it

Come ottenere l’ecobonus per il passaggio ad una nuova tecnologia, un motore nautico più sostenibile. Un bonus da non perdere.

Per guidare una barca entro certi limiti di potenza, è necessario possedere un “patentino”. Questo certificato consente di condurre imbarcazioni con motori fino a 40,8 cavalli (30 kW) senza il bisogno di una patente nautica, purché si rispettino alcune regole e distanze dalla costa.

Superati questi limiti di potenza, è invece obbligatoria la patente nautica, che prevede un esame teorico e pratico. Essa permette di navigare oltre le 6 miglia dalla costa e con motori di potenza superiore ai 40,8 cavalli.

La patente nautica si suddivide in diverse categorie, a seconda del tipo di navigazione e dell’imbarcazione. Tra le più comuni ci sono la patente per la navigazione entro 12 miglia dalla costa e quella senza limiti.

Il patentino è un’opzione ideale per chi desidera utilizzare barche più piccole e navigare vicino alla riva, mentre la patente completa è indicata per chi ha esigenze più ampie di navigazione.

Incentivi per la nautica sostenibile

Il 2024 segna un passo importante per la transizione ecologica nel settore nautico grazie all’introduzione dell’ecobonus per i motori delle barche. Questa agevolazione, promossa dal “Fondo per l’incentivo alla nautica da diporto sostenibile”, ha l’obiettivo di incentivare la sostituzione dei motori a combustione interna con quelli elettrici. I diportisti, sia privati che imprese, possono così beneficiare di un contributo economico per l’acquisto di nuovi motori alimentati elettricamente, favorendo un approccio più ecologico alle attività di navigazione.

Il fondo, con uno stanziamento di 3 milioni di euro per il 2024, prevede agevolazioni per la rottamazione di vecchi motori a benzina o diesel. Questi incentivi si estendono anche all’acquisto di pacchi batterie per supportare l’uso di motori elettrici. L’ecobonus è accessibile per l’acquisto di motori fuoribordo, entrobordo, entrofuoribordo e persino per propulsori Pod, tutti rigorosamente elettrici, con una potenza compresa tra 0,5 e 12 kW.

Il motore di una barca (Pixabay)
Il motore di una barca (Pixabay FOTO) -www.energycue.it

Requisiti e modalità di richiesta

L’ecobonus è rivolto a una vasta platea di beneficiari. Oltre ai diportisti privati, possono accedervi anche le aziende che operano nel settore nautico, sia per scopi commerciali che sociali. Il contributo massimo copre fino al 50% delle spese ammissibili, con limiti specifici: 2.000 euro per motori fuoribordo con batteria integrata e fino a 10.000 euro per motori dotati di batteria esterna. È consentita una sola domanda per persona o azienda, con un limite di due motori per i privati e un tetto massimo di 50.000 euro per le imprese.

Per richiedere l’ecobonus, sarà necessario compilare un’istanza online sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, fornendo i dati relativi alla licenza di navigazione, i dettagli del motore da rottamare e il preventivo di spesa per la sostituzione. Una volta attivato il sistema di presentazione delle domande, i fondi saranno distribuiti in base all’ordine cronologico di presentazione e fino all’esaurimento delle risorse disponibili.