Porta l’olio di frittura esausto dal benzinaio: lo pagano fior fior di quattrini
La sorprendente iniziativa che trasforma l’olio di frittura esausto in una risorsa preziosa, contribuendo alla sostenibilità della comunità.
L’olio di frittura è un elemento fondamentale nella cucina di molti paesi, utilizzato per preparare una vasta gamma di piatti.
Tuttavia, il suo uso comporta anche una gestione attenta, poiché una volta esaurito, può diventare un rifiuto problematico per l’ambiente.
Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una corretta gestione dell’olio di frittura è cruciale per il successo di queste iniziative.
Educare le persone sui benefici del riciclo e sulle conseguenze dell’inquinamento può incentivare comportamenti più responsabili e sostenibili.
L’importanza del riciclo dell’olio di cucina
Negli ultimi anni, la crescente attenzione per l’ambiente ha spinto molte aziende a sviluppare programmi per la gestione e il riciclo dei rifiuti. Tra questi, un’iniziativa particolarmente innovativa permette ai cittadini di guadagnare denaro attraverso il conferimento dell’olio di cucina usato. L’olio, infatti, rappresenta uno dei rifiuti domestici più dannosi per l’ecosistema e, secondo la Fondazione Aquae, un solo litro di olio può inquinare fino a 1.000 litri d’acqua. Per questo motivo, il riciclo e il riutilizzo di questo materiale diventano sempre più urgenti.
Con l’obiettivo di trasformare questo scarto in una risorsa, in Spagna è stata avviata un’iniziativa pionieristica, grazie alla quale le persone possono ottenere un piccolo compenso per il loro olio esausto. Attraverso un accordo con la compagnia Repsol, gli utenti possono consegnare l’olio usato presso diverse stazioni di servizio e ricevere un pagamento. Questo sistema non solo incoraggia il riciclo, ma offre anche un incentivo economico per ridurre l’impatto ambientale di questo tipo di rifiuto.
Come funziona il processo di raccolta
Il processo per guadagnare da questo programma è semplice e accessibile. Gli utenti devono raccogliere l’olio di cucina usato in contenitori di plastica puliti e trasparenti, con una capacità massima di cinque litri. Per ogni litro conferito, Repsol offre un compenso di 30 centesimi, a condizione che l’olio sia ben filtrato e privo di impurità. L’importo accumulato viene caricato su una wallet digitale chiamata Waylet, disponibile gratuitamente su dispositivi mobili.
Attualmente, oltre 450 stazioni di servizio in diverse regioni, come Madrid, Castilla-La Mancha e Galicia, partecipano a questa iniziativa. Sebbene l’espansione del programma in altre aree non sia ancora ufficializzata, l’iniziativa rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile. Inoltre, l’olio riciclato può essere utilizzato anche per produrre combustibili rinnovabili, con Repsol che sta finalizzando la costruzione di una nuova pianta a Cartagena, destinata a trasformare l’olio di cucina usato in carburanti sostenibili, contribuendo così alla decarbonizzazione del settore dei trasporti.