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Come e perché avvengono le sempre più frequenti alluvioni

L’impatto dei cambiamenti climatici e dell’urbanizzazione sulle catastrofi naturali. Scopri cosa sono e perché si verificano le alluvioni.

Le alluvioni sono fenomeni naturali che si verificano quando una quantità eccessiva di acqua, derivante da forti precipitazioni, scioglimento rapido della neve o tempeste marine, si accumula in un’area che normalmente non è sommersa. Dal punto di vista scientifico, si manifestano quando il terreno e i sistemi di drenaggio non riescono ad assorbire o smaltire l’acqua in eccesso, provocando un innalzamento repentino dei livelli di fiumi, torrenti o bacini idrici.

Questi eventi possono essere influenzati da diversi fattori, tra cui le condizioni meteorologiche, la conformazione del territorio, la capacità di assorbimento del suolo e le infrastrutture esistenti. L’urbanizzazione, con la costruzione di edifici e strade impermeabili, riduce la capacità del suolo di drenare l’acqua, amplificando il rischio di inondazioni. Anche i cambiamenti climatici giocano un ruolo fondamentale, aumentando la frequenza e l’intensità delle precipitazioni.

Siccità e alluvioni: due facce dello stesso problema

Negli ultimi anni, stiamo assistendo a fenomeni meteorologici estremi apparentemente contraddittori, come la siccità e le alluvioni, che tuttavia condividono una causa comune: il cambiamento climatico. Eventi come le alluvioni che hanno recentemente colpito l’Emilia Romagna e le Marche sono il risultato di un clima sempre più imprevedibile. 

Le alluvioni di maggio si sono verificate dopo lunghi periodi di siccità, un altro evento estremo che affligge molte regioni. Quando le piogge arrivano improvvisamente e con tale intensità, i terreni, già aridi, faticano a trattenere l’acqua. Di conseguenza, l’acqua scorre rapidamente verso il mare, non riuscendo a ricaricare adeguatamente le falde acquifere, e causando inondazioni devastanti. Se da una parte questa pioggia aiuta temporaneamente a superare la crisi idrica, dall’altra non è detto che risolva la siccità a lungo termine. Bisogna tenere presente che eventi estremi, come piogge torrenziali, sono spesso seguiti da periodi di caldo eccessivo e asciutto, tipici delle estati italiane, il che potrebbe riportare la siccità con conseguenze disastrose.

Immagini dell’alluvione di Bologna del 20 ottobre (BolognaToday FOTO) – www.energycue.it

Come possiamo ridurre i danni delle alluvioni e della siccità?

Di fronte a eventi così violenti e imprevedibili, evitare completamente inondazioni e siccità è impossibile. Le alluvioni, in particolare, sono fenomeni naturali da sempre presenti e inevitabili nella storia del pianeta. Il cambiamento climatico, però, sta rendendo questi fenomeni più frequenti e intensi. La chiave sta non tanto nell’illusione di poter prevenire le alluvioni, quanto nel minimizzare i danni. In Romagna, ad esempio, sono caduti 300 litri d’acqua per metro quadrato in pochi giorni. Gli argini e le infrastrutture non hanno potuto nulla di fronte a queste cifre eccezionali. Tuttavia, esistono strategie per mitigare i danni, come una pianificazione territoriale più attenta, e soprattutto, una corretta educazione civica e una gestione delle emergenze efficiente.

Una delle soluzioni più efficaci è la prevenzione e la preparazione delle persone. Esercitazioni e informazioni su come comportarsi in caso di allerta, simili a quelle organizzate in Giappone per i terremoti, potrebbero salvare vite umane. Anche la gestione del territorio gioca un ruolo cruciale. La cementificazione incontrollata e la costruzione di case e infrastrutture in aree a rischio aumentano la vulnerabilità del territorio agli eventi climatici estremi. Purtroppo, la gestione del rischio idrogeologico in Italia è spesso insufficiente, complice una pianificazione poco lungimirante negli ultimi decenni. Solo con politiche più mirate e azioni concrete a livello internazionale per ridurre le emissioni di gas serra potremo affrontare le sfide future legate a questi fenomeni estremi.

Mattia Paparo

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