Piangere per ricaricarsi: arriva la batteria ultra-sottile per lenti a contatto alimentata dalle tue lacrime | Ecco come funziona
Le nuove batterie ultra-sottili promettono di rivoluzionare il mondo dei dispositivi indossabili, sfruttando le lacrime come fonte di energia.
Le batterie sono dispositivi essenziali nella vita moderna, utilizzati per immagazzinare e fornire energia a un’ampia gamma di dispositivi elettronici, dai telefoni cellulari alle auto elettriche. Il loro funzionamento si basa su una reazione chimica che genera una corrente elettrica, alimentando il dispositivo collegato.
Esistono diverse tipologie di batterie, dalle classiche pile alcaline alle più avanzate batterie agli ioni di litio, che offrono maggiore capacità e durata.
Un aspetto importante delle batterie è la loro densità energetica, ovvero la quantità di energia che possono immagazzinare in relazione alle loro dimensioni. Le nuove tecnologie mirano a migliorare questo parametro, riducendo le dimensioni e aumentando la capacità di stoccaggio energetico.
L’innovazione nel settore delle batterie non riguarda solo l’aumento dell’efficienza, ma anche la sostenibilità. Oggi, la ricerca si concentra su materiali più ecologici e su metodi di riciclo più efficienti.
Un metodo rivoluzionario
La tecnologia continua a fondersi sempre più con il nostro corpo, e le lenti a contatto ne sono un esempio lampante. Da semplici strumenti per correggere la vista, queste lenti si stanno trasformando in dispositivi intelligenti capaci di monitorare la salute o proiettare immagini di realtà aumentata. Il potenziale di queste innovazioni è straordinario, ma c’è una sfida non trascurabile: come alimentare in modo sicuro e discreto questi dispositivi senza compromettere la sicurezza dell’utente.
Le soluzioni tradizionali, come le batterie o i sistemi di ricarica a induzione, hanno dimostrato dei limiti. L’uso di elettrodi metallici, per esempio, è stato considerato rischioso per gli occhi. La ricarica a induzione, invece, richiede l’integrazione di bobine metalliche, complicando ulteriormente il design delle lenti e aumentando i rischi di disagio o danni agli utenti. La ricerca si è quindi concentrata su alternative che fossero più sicure e integrate nel corpo stesso.
Una fonte di energia inaspettata
Un team di scienziati di Singapore ha proposto una soluzione rivoluzionaria: una batteria ultra-sottile integrata nelle lenti a contatto, alimentata dal fluido lacrimale. Questa batteria, spessa appena 0,5 mm, sfrutta un enzima chiamato glucosio ossidasi che, a contatto con gli ioni presenti nelle lacrime, genera una carica elettrica. In questo modo, è possibile alimentare le lenti per diverse ore, senza la necessità di utilizzare sistemi di alimentazione esterni.
I test condotti su modelli simulati hanno dimostrato che questa batteria è in grado di generare abbastanza energia per far funzionare le lenti intelligenti per almeno 12 ore. Anche se la durata della batteria è ancora limitata rispetto alle tradizionali batterie al litio, questa innovazione rappresenta un grande passo avanti nel campo della tecnologia indossabile, offrendo una soluzione pratica e sicura per l’uso quotidiano delle lenti a contatto intelligenti.