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Alluvione val di Zena (BolognaToday)

Alluvione val di Zena (BolognaToday FOTO) - www.energycue.it

L’Emilia-Romagna travolta dall’acqua: un altro evento catastrofico che colpisce il cuore dell’Italia, mettendo a dura prova la regione.

L’Emilia-Romagna, storicamente, è una delle regioni italiane più soggette a fenomeni di alluvioni e dissesti idrogeologici. Situata tra l’Appennino e la Pianura Padana, la sua conformazione geografica la rende particolarmente vulnerabile alle piene dei fiumi, alle piogge torrenziali e al dissesto del terreno. La regione è attraversata da numerosi corsi d’acqua, tra cui i fiumi Po, Reno e Secchia, che, in caso di precipitazioni intense, possono facilmente esondare e causare devastazione nelle aree circostanti.

Le alluvioni in Emilia-Romagna non sono una novità. Nel corso degli anni, eventi simili si sono verificati con una certa frequenza, provocando ingenti danni a infrastrutture, agricoltura e abitazioni, e mettendo a rischio la vita delle persone. Tra le alluvioni più devastanti della storia recente, ricordiamo quella del 1966, che colpì gran parte della pianura padana, e gli episodi più recenti del 2019 e del 2023. Questi eventi hanno dimostrato quanto sia cruciale affrontare il problema del cambiamento climatico e la gestione dei bacini idrici e delle infrastrutture.

Oltre ai danni materiali, le alluvioni hanno conseguenze profonde sulla popolazione locale. Città come Bologna, Modena e Ravenna, spesso colpite da questi eventi, sono costrette a fronteggiare emergenze sanitarie e logistiche, mentre il ripristino della normalità può richiedere settimane o addirittura mesi. L’agricoltura, pilastro dell’economia regionale, subisce perdite devastanti, con i terreni allagati e i raccolti compromessi.

L’alluvione colpisce Bologna e la Romagna

Il 20 ottobre 2024, un’ondata di maltempo senza precedenti ha colpito duramente l’Emilia-Romagna, superando addirittura le terribili alluvioni del maggio 2023. Bologna è stata una delle aree più devastate, con piogge torrenziali che hanno provocato l’esondazione di fiumi e torrenti. In poco tempo, la città e molte località limitrofe si sono trovate sommerse dall’acqua. Tra le zone più colpite vi è stata Pianoro, dove una giovane vittima di appena 20 anni ha perso la vita quando la sua auto è stata travolta dalla piena del torrente Zena. Nonostante gli sforzi disperati del fratello per salvarlo, il ragazzo non è riuscito a mettersi in salvo.

Anche nella zona di Castenaso, il torrente Idice ha rotto gli argini, inondando strade, abitazioni e attività commerciali. Molti quartieri della periferia bolognese sono rimasti isolati e senza elettricità per ore, costringendo centinaia di famiglie a evacuare le proprie abitazioni. I vigili del fuoco e le squadre della Protezione Civile sono intervenuti con centinaia di operazioni di soccorso, supportati anche dall’Esercito. Nel Modenese, situazioni analoghe hanno causato la chiusura di ponti e strade, mentre numerose frane hanno interrotto le vie di comunicazione nelle aree appenniniche.

Le autorità locali, in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile, hanno dichiarato lo stato di emergenza in molte zone della regione, mentre una colonna mobile proveniente dal Trentino si è mobilitata per offrire ulteriore supporto alle operazioni di soccorso. Il bilancio delle precipitazioni è impressionante: in alcune aree si sono registrati oltre 160 millimetri di pioggia in poche ore, gonfiando corsi d’acqua già saturi.

Immagini dell'alluvione di Bologna (BolognaToday)
Immagini dell’alluvione di Bologna (BolognaToday FOTO) – www.energycue.it

Le operazioni di soccorso

Mentre il maltempo imperversava, i soccorsi non hanno tardato ad arrivare, nonostante le difficoltà. Una famiglia è stata salvata sull’Appennino emiliano, intrappolata nella propria auto bloccata da un fiume di fango e detriti. Altri episodi di salvataggi drammatici si sono registrati nel Reggiano, dove il torrente Crostolo ha tracimato, causando evacuazioni di interi quartieri e il soccorso di bambini e ragazzi bloccati dall’acqua. Anche qui, come in molte altre aree colpite, l’intervento dei vigili del fuoco è stato decisivo per mettere in salvo decine di persone rimaste isolate.

La situazione ha attirato l’attenzione del governo. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato di seguire con attenzione gli eventi, mantenendo un contatto costante con la Protezione Civile e il Ministro della Difesa. Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha garantito il massimo impegno delle Forze Armate per supportare i soccorsi, mettendo a disposizione uomini e mezzi.

I dati rilevati dai centri di monitoraggio sono allarmanti: quasi tutti i corsi d’acqua della regione hanno superato la soglia 3, causando esondazioni in una vasta area che si estende dall’area metropolitana di Bologna fino a Ravenna e Piacenza. Le autorità locali hanno invitato la popolazione a seguire le indicazioni per garantire la propria sicurezza, mentre si intensificano gli sforzi per evitare ulteriori disastri. A Modena, i ponti sono stati chiusi per precauzione, con strade bloccate e fiumi in piena che minacciavano nuove esondazioni.

In tutto il Nord Italia, l’allerta meteo continua. La Protezione Civile ha emanato un’allerta arancione per cinque regioni e una gialla per tredici, prevedendo ulteriori precipitazioni e criticità. La devastazione causata dall’alluvione è un richiamo urgente all’importanza della prevenzione e del coordinamento nella gestione delle emergenze climatiche, mentre la regione si appresta a fronteggiare un lungo e difficile percorso di ricostruzione.