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Il “consumo fantasma” degli elettrodomestici: perché è un problema che non senti solo in bolletta | Ti costa centinaia di euro

Presa elettrica (Pixabay foto)

Presa elettrica (Pixabay foto) - www.energycue.it

Il consumo fantasma non aumenta solo i costi in bolletta, ma rischia anche di danneggiare i tuoi dispositivi. 

Molti di noi utilizzano quotidianamente dispositivi elettronici che richiedono una costante ricarica per funzionare correttamente. Nonostante la diffusione di smartphone e tablet, spesso ignoriamo le buone pratiche legate alla loro manutenzione, in particolare quando si parla della ricarica. Uno degli errori più comuni riguarda il lasciar collegato il caricabatterie alla presa anche quando non è in uso. Si tratta di una pratica diffusa, che sembra innocua, ma può avere conseguenze sia dal punto di vista economico che tecnico.

Il consumo di energia da parte di apparecchi lasciati in standby o collegati alla corrente senza essere utilizzati è conosciuto come “consumo fantasma”. Spesso sottovalutato, può contribuire ad aumentare significativamente la bolletta energetica a fine mese. Oltre a questo, è importante considerare anche l’impatto che alcune cattive abitudini possono avere sui dispositivi stessi, come il rischio di danneggiare il caricatore o il telefono.

Una delle problematiche principali quando si parla di ricarica riguarda proprio la corretta connessione del caricabatterie. Col tempo, se non si presta attenzione, il cavo di ricarica o il porto del dispositivo possono deteriorarsi, causando problemi che, in alcuni casi, potrebbero richiedere la sostituzione di componenti costosi. Anche piccoli accorgimenti, che a prima vista possono sembrare insignificanti, sono fondamentali per prolungare la vita dei nostri dispositivi elettronici.

Spesso, infatti, non ci rendiamo conto che anche l’umidità o un uso scorretto del caricabatterie possono portare alla corrosione del porto di ricarica del telefono. Questo può sembrare un dettaglio di poco conto, ma con il tempo potrebbe comportare danni più seri e costosi da riparare.

Come evitare danni ai dispositivi

Per evitare questi inconvenienti, è fondamentale seguire alcune linee guida quando si ricarica un dispositivo. Una delle principali riguarda l’ordine con cui si collega il caricabatterie. Questo non solo aiuta a prevenire guasti tecnici, ma contribuisce anche a mantenere il cavo e il porto in buone condizioni più a lungo.

Collegare il caricabatterie alla presa senza il cavo inserito nel telefono è il primo passo per evitare problemi. Dopo, si può procedere con l’inserimento del cavo al dispositivo e, infine, al caricabatterie. Questo ordine specifico consente di far scorrere correttamente l’energia e di ridurre il rischio di corrosione.

carica del cellulare
Cellulare in carica (Pixabay FOTO) – www.energycue.it

Quali rischi comporta la corrosione

La corrosione del porto di ricarica, in particolare quello USB-C o Lightning, può avere conseguenze molto serie. Se non trattata in tempo, potrebbe causare guasti irreparabili alla batteria o, peggio ancora, alla circuiteria interna del dispositivo. Quando l’ossido si forma all’interno del porto, rimuoverlo diventa un processo complesso che richiede l’intervento di un tecnico specializzato, con costi elevati e tempi di riparazione che possono essere lunghi.

In alcuni casi, la corrosione non solo danneggia il dispositivo, ma può rendere il telefono inutilizzabile, poiché il caricamento diventa instabile o impossibile. Questo problema è ancora più comune in ambienti umidi o quando si utilizzano caricabatterie di bassa qualità, che non garantiscono una protezione sufficiente contro l’umidità. Prevenire questa situazione è essenziale per evitare di dover affrontare riparazioni onerose o, nel peggiore dei casi, dover sostituire completamente il dispositivo.