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Giappone, appena scoperto un metodo per hackerare la produzione di idrogeno | Lo generano con un sistema fino a oggi sconosciuto

Idrogeno

Ursula von der Leyen: solo 25% degli elettrolizzatori in Europa potranno essere cinesi | Ecco perché l'idrogeno non cresce (Depositphotos Foto) - www.energycue.it

Una rivoluzione nella produzione di idrogeno grazie a un materiale innovativo. Il Giappone ha scoperto un nuovo metodo.

L’idrogeno è considerato una delle fonti di energia del futuro grazie alla sua capacità di generare energia senza emettere gas serra. Viene utilizzato in diversi settori, tra cui quello energetico, industriale e dei trasporti. 

L’elettrolisi, che separa l’acqua in idrogeno e ossigeno utilizzando energia elettrica, è una delle tecnologie più promettenti per una produzione sostenibile di idrogeno, soprattutto se l’elettricità proviene da fonti rinnovabili. 

Un altro metodo comune è il reforming del gas naturale, che produce idrogeno combinando metano con vapore acqueo. Questo processo è attualmente il più economico, ma ha un impatto significativo sull’ambiente a causa delle emissioni di CO₂. 

La gassificazione delle biomasse rappresenta una strada interessante per la produzione di idrogeno sostenibile. Questo processo utilizza materiali organici per generare gas di sintesi, che possono essere ulteriormente convertiti in idrogeno.

Il Giappone e la rivoluzione dell’idrogeno

Negli ultimi anni, l’attenzione globale si è concentrata sulla produzione di idrogeno, considerato il carburante del futuro nella transizione energetica e nella decarbonizzazione dell’economia. In questo contesto, il Giappone ha compiuto un passo straordinario, riuscendo a generare idrogeno ininterrottamente per oltre 3.000 ore utilizzando un innovativo materiale spagnolo. Questo risultato non solo dimostra l’impegno del Giappone nella produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio, ma segna anche un importante traguardo nella ricerca globale per un’energia più pulita.

Il Giappone, infatti, sta cercando di superare la sua dipendenza dall’iridio, un metallo prezioso necessario per il processo di elettrolisi, riducendo il suo uso del 95% senza compromettere l’efficienza. Questa scoperta, realizzata da ricercatori dell’Istituto Riken, potrebbe contribuire significativamente alla creazione di un’economia a zero emissioni, puntando sull’idrogeno verde come risorsa chiave per il futuro. Il loro sistema innovativo utilizza un frammento di ossido di manganese come catalizzatore, garantendo prestazioni elevate con un minore impiego di materiali costosi.

Illustrazione di un motore ad idrogeno (Depositphotos foto)
Illustrazione di un motore ad idrogeno (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Verso un futuro sostenibile

Il team di ricerca, guidato da Ryuhei Nakamura, ha dimostrato di poter produrre idrogeno con un’efficienza dell’82% e senza quasi alcuna degradazione, testando il nuovo catalizzatore per un periodo prolungato. Questa scoperta ha suscitato interesse nel settore industriale, con varie aziende già in fase di sperimentazione per implementare la tecnologia. Secondo Nakamura, la realizzazione di una produzione di idrogeno verde efficace e redditizia potrebbe diventare una realtà entro il 2030, aprendo la strada a un’energia più sostenibile e accessibile.

Tuttavia, la transizione verso un sistema energetico basato sull’idrogeno richiederà tempo e ricerca continua. Con una produzione media globale di energia che si attesta attorno ai 18 terawatt, Nakamura è convinto che l’adozione di nuove tecnologie e metodi sarà fondamentale. La ricerca di metalli comuni per la creazione di catalizzatori innovativi, come quella condotta in Giappone, si rivela cruciale per il progresso verso un’economia a basse emissioni. La notizia del “hacking” dell’idrogeno da parte del Giappone si allinea perfettamente con gli sviluppi nell’industria dell’idrogeno, compreso il ritrovamento della miniera di idrogeno più grande della storia vicino alla Spagna.