Yukon, il luogo più freddo del pianeta: qui le temperature estreme conferiscono un super potere | Questo scienziato lo ha scoperto
Yukon, quando il lago raggiunse -63 gradi, gli scienziati riuscivano a sentirsi a 5 chilometri di distanza.
Le condizioni climatiche estreme affascinano scienziati e curiosi. Quando la temperatura scende o sale in modo eccezionale si verificano cambiamenti nel paesaggio, ma anche fenomeni naturali inaspettati. In questi ambienti ostili, si manifestano situazioni che sfidano la comprensione comune e offrono nuove prospettive sul funzionamento del mondo naturale.
I deserti ghiacciati, con le loro temperature sotto lo zero, rappresentano uno degli esempi più impressionanti. Le condizioni di freddo intenso influenzano non solo la vita animale e vegetale, ma anche la propagazione del suono e altri fenomeni fisici.
Quando il termometro scende a livelli bassi, l’aria stessa sembra comportarsi in modo diverso, facendo emergere comportamenti atmosferici affascinanti e a volte controintuitivi. L’influenza del clima sulla propagazione delle onde sonore è uno di questi fenomeni.
In condizioni estreme, come il freddo intenso o l’alta pressione atmosferica, le onde sonore possono viaggiare più lontano e con maggiore chiarezza. Questi fenomeni hanno da sempre sorpreso coloro che vivono in ambienti dove le temperature raggiungono valori estremi, offrendo spunti di riflessione sulla potenza della natura e le sue leggi.
Il fenomeno sul lago Yukon
Quando si parla di temperature estreme, non ci si riferisce solo al freddo. Anche il caldo estremo, come quello del Sahara o della Death Valley, può creare effetti sorprendenti. Il freddo sembra avere una capacità unica di alterare la percezione umana, influenzando non solo il corpo ma anche i sensi, come l’udito e la vista.
Uno degli eventi più straordinari collegati al freddo estremo avvenne il 3 febbraio 1947, nello Yukon, dove il famoso meteorologo Gordon Toole sperimentò un fenomeno singolare. Quel giorno, mentre il termometro registrava temperature inferiori a -63ºC, Toole si accorse che poteva sentire chiaramente conversazioni e rumori provenienti da una distanza di oltre cinque chilometri.
Il comportamento dell’aria in caso di freddo estremo
L’aria comporta una pressione diversa in base alla temperatura. Infatti, un’aria più calda diminuisce la pressione, mentre una corrente più fredda la aumenta. Lo sanno bene gli appassionati di alpinismo, che si ritrovano a rispondere a una pressione sempre più pesante man mano che salgono di altitudine sulle montagne. Ad alcune altezze anche la respirazione diventa difficoltosa.
L’aria fredda – per via della densità maggiore – riesce a propagare anche meglio il suono. Infatti, il suono ha bisogno di un mezzo per diffondersi e nello Spazio non si sente. L’aria fredda diventa un mezzo che consente di percepire il suono anche a distanza, come è accaduto nello Yukon.