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Siamo stati capaci di influenzare persino la temperatura della Luna | Anche l’impossibile diventa realtà

Luna

Luna (Pixabay foto) - www.energycue.it

Il riscaldamento terrestre può aver influenzato la temperatura della luna? Ecco che cosa hanno scoperto gli scienziati.

La temperatura della Luna è sempre stato un tema di grande fascino per gli scienziati. Il nostro satellite naturale è soggetto a condizioni estreme, con escursioni termiche impressionanti tra il giorno e la notte lunare. Mentre la Luna riceve luce solare, la sua superficie può raggiungere temperature di oltre 100°C, ma quando cala la notte, senza atmosfera a trattenere il calore, queste possono scendere fino a -173°C. Queste variazioni rappresentano una delle caratteristiche più peculiari di un corpo celeste privo di un’atmosfera protettiva come quella terrestre.

Ma cosa determina queste drastiche oscillazioni? L’assenza di aria e il vuoto spaziale hanno un impatto determinante. La superficie della Luna, composta principalmente da regolite, è incapace di trattenere il calore per periodi prolungati. Questo materiale, finemente polverizzato, riscalda rapidamente durante il giorno lunare, mentre disperde altrettanto velocemente il calore durante la lunga notte lunare, che dura ben 14 giorni terrestri. In questo contesto, il bilancio energetico è influenzato direttamente dalla radiazione proveniente dal Sole.

Una componente meno conosciuta, ma altrettanto interessante, è l’influenza indiretta della Terra sulla temperatura della Luna. Studi scientifici hanno dimostrato che il nostro pianeta non è solo una fonte di gravità che influenza le maree lunari, ma è anche un emettitore di radiazione che raggiunge la Luna. Questa radiazione proviene dall’energia che la Terra stessa riflette e irradia nello spazio, e include sia la luce solare riflessa che la radiazione termica prodotta dall’attività umana e dai processi naturali.

L’interazione tra la Terra e la Luna si traduce in un flusso di radiazione che, seppur minimo, contribuisce a influenzare le temperature lunari, in particolare durante la notte. Questa radiazione terrestre ha un effetto di riscaldamento sulla superficie lunare, anche se molto ridotto rispetto a quella del Sole. Tuttavia, ciò dimostra quanto il nostro pianeta abbia una connessione diretta con le dinamiche del satellite naturale.

L’effetto del confinamento globale sulla Luna

Secondo uno studio recente, pubblicato sulla rivista Monthly Notice della Royal Astronomical Society: Letters, il confinamento globale dovuto al COVID-19 ha avuto effetti anche sulla Luna. Gli scienziati del Laboratorio di ricerca fisica di Ahmedabad, in India, hanno osservato che la temperatura lunare è diminuita durante la notte nel 2020. Questo fenomeno sarebbe stato causato da una riduzione della radiazione emessa dalla Terra a causa della diminuzione dell’attività umana.

Il gruppo di ricerca ha studiato sei punti specifici sulla superficie visibile della Luna e ha rilevato un calo delle temperature notturne, un risultato legato al minor inquinamento e al conseguente abbassamento delle emissioni di calore dalla Terra.

Luna
Luna (Pixabay foto) – www.energycue.it

Come l’attività umana ha influenzato la Luna

Gli scienziati hanno scoperto che le attività industriali e urbane del nostro pianeta influiscono non solo sull’atmosfera terrestre, ma anche su corpi celesti vicini come la Luna. Durante il confinamento globale, l’improvvisa riduzione delle emissioni di gas serra e di altre forme di inquinamento ha comportato una diminuzione significativa della radiazione emessa dalla Terra. Questo cambiamento ha avuto ripercussioni dirette sulla quantità di energia che raggiunge la superficie lunare, abbassando le temperature.

La scoperta apre nuove strade per comprendere meglio come l’uomo possa influenzare non solo l’ecosistema terrestre, ma anche l’ambiente spaziale. Le variazioni di temperatura sulla Luna durante questo periodo unico offrono un’opportunità per studiare più approfonditamente l’interazione tra i corpi celesti e il nostro pianeta, fornendo informazioni utili per la futura esplorazione spaziale.