Creato in Cina il più esteso bosco artificiale del mondo | Lo hanno fatto sopra a un deserto
In Cina è stato realizzato il più grande bosco artificiale del mondo. Scopri a cosa serve e quali sono i vantaggi che offre.
Il termine “bosco” evoca immediatamente immagini di tranquillità, frescura e una natura incontaminata. Un bosco è un’area coperta da alberi, arbusti e altre piante, dove la flora e la fauna convivono in un delicato equilibrio. Le foreste non solo forniscono rifugio a numerose specie animali, ma giocano anche un ruolo fondamentale nel mantenimento degli ecosistemi e nell’assorbimento di anidride carbonica.
La presenza di un bosco porta con sé numerosi benefici. Le foreste agiscono come polmoni del pianeta, assorbendo grandi quantità di CO2 e rilasciando ossigeno. In più, queste aree verdi offrono protezione dai cambiamenti climatici, limitano l’erosione del suolo e regolano il ciclo dell’acqua. Le foreste, inoltre, creano un microclima favorevole alla biodiversità e al mantenimento delle risorse idriche.
I boschi, in molte culture, hanno anche un profondo valore simbolico. Visti come luoghi sacri o di mistero, essi rappresentano un rifugio dal caos della vita quotidiana. In tempi passati, le foreste erano considerate un’inesauribile fonte di legna da ardere e materiali edili, oltre che di cibo e piante medicinali. Oggi, sono apprezzate non solo per le loro risorse naturali, ma anche per la loro capacità di offrire un rifugio alla fauna e di migliorare la qualità dell’aria.
Nonostante il loro valore, i boschi in tutto il mondo sono stati minacciati dalla deforestazione, dall’urbanizzazione e dall’uso indiscriminato delle risorse naturali. Proteggere e ripristinare i boschi è diventato essenziale per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico. In molte regioni, sono stati avviati ambiziosi progetti di riforestazione e rimboschimento.
Lo sviluppo di progetti forestali in Cina
A partire dagli anni ’90, la Cina ha messo in atto numerosi progetti per recuperare terre degradate e trasformarle in foreste produttive. Uno dei più ambiziosi è il parco forestale di Saihanba, situato nel nord del Paese. In soli 60 anni, una vasta area desertica è stata trasformata in una foresta artificiale di oltre 80.000 ettari. Questo progetto ha ottenuto riconoscimenti internazionali per il suo contributo alla lotta contro il cambiamento climatico.
Oggi Saihanba è la più grande foresta artificiale del mondo, capace di assorbire oltre 860.000 tonnellate di CO2 ogni anno. Grazie all’impegno delle autorità e alla tenacia dei lavoratori, la copertura forestale è passata dall’11,4% all’82%, diventando un esempio di successo globale nella riforestazione.
Un “miracolo verde” chiamato Saihanba
I progetti come quello di Saihanba dimostrano che con investimenti mirati e una pianificazione a lungo termine, è possibile invertire i danni ambientali e riportare in vita ecosistemi degradati. Questo parco, oggi considerato un modello storico di riforestazione, non solo è riuscito a ripristinare un’area desertica, ma ha anche creato un habitat per oltre 600 specie di piante e centinaia di specie animali, contribuendo a preservare la biodiversità della regione.
Il successo di Saihanba, spesso definito un “miracolo“, ha spinto la Cina a progettare ulteriori foreste simili, rafforzando la sua immagine di civiltà ecologica. Oltre a migliorare l’ambiente, questi progetti generano impatti economici positivi, creando nuovi posti di lavoro e sostenendo le comunità locali. Il “spirito Saihanba” rappresenta l’impegno del Paese nella lotta contro il cambiamento climatico e nell’avanzamento verso un futuro più verde.