Buchi neri, la loro energia è infinita: c’è solo un piccolo problema | Come e dove la potremo immagazzinare?
I buchi neri sono sempre stata una continua scoperta. Ecco l’ultima.
La nascita di un buco nero è uno dei fenomeni più violenti e affascinanti dell’universo. Questo evento straordinario inizia quando una stella massiccia esaurisce il combustibile che alimenta la sua fusione nucleare. In assenza della pressione verso l’esterno generata dalle reazioni nucleari, la forza di gravità prevale e la stella collassa su se stessa. Questo processo porta alla formazione di una singolarità, un punto nello spazio dove la densità e la gravità diventano infinitamente grandi, e da cui nemmeno la luce può sfuggire.
Durante il collasso, la stella subisce un’esplosione estremamente potente chiamata supernova, che disperde gran parte del suo materiale nello spazio circostante. Quello che rimane è il nucleo, che continua a comprimersi fino a formare il buco nero. In questa fase, l’oggetto risultante possiede una gravità così forte che piega lo spazio e il tempo attorno a sé, creando l’orizzonte degli eventi, la soglia oltre la quale nulla può più sfuggire, nemmeno la luce.
I buchi neri possono essere di diverse dimensioni, a seconda della massa della stella originaria. Alcuni sono di massa stellare, mentre altri, chiamati buchi neri supermassicci, si trovano al centro delle galassie e possono avere una massa milioni o addirittura miliardi di volte quella del Sole. Questi ultimi si formano probabilmente attraverso la fusione di diversi buchi neri più piccoli e l’accrescimento di materia circostante nel corso di miliardi di anni.
Una volta formato, il buco nero diventa un oggetto inarrestabile, attirando verso di sé tutto ciò che si avvicina troppo. La materia che si avvicina al buco nero forma un disco di accrescimento, riscaldandosi e generando intense radiazioni. Questo processo non solo illumina i dintorni del buco nero, ma può anche emettere getti di particelle ad altissima velocità, visibili a distanze cosmiche.
L’energia dei buchi neri: una fonte illimitata
I buchi neri potrebbero fornire una quantità di energia praticamente illimitata, secondo uno studio recente. Il fisico Roger Penrose, già nel 1971, aveva proposto che l’energia potesse essere estratta da un buco nero rotante attraverso un processo oggi noto come processo Penrose. Questo meccanismo prevede che la materia, accelerando alla velocità della luce nel disco di accrescimento del buco nero, rilasci energia che può essere catturata e utilizzata. In teoria, civiltà molto avanzate potrebbero costruire gigantesche reti o strutture attorno a questi colossi cosmici per raccogliere e sfruttare l’energia emessa.
Tuttavia, nonostante l’enorme potenziale, al momento non esiste una tecnologia sulla Terra in grado di raccogliere efficacemente questa energia. Gli scienziati come Avi Loeb, professore ad Harvard, ipotizzano che civiltà extraterrestri avanzate, capaci di sfruttare questo tipo di risorsa, potrebbero utilizzare i buchi neri per alimentare interi pianeti. Secondo Loeb, il controllo di un buco nero permetterebbe di gestire la sua produzione energetica, generando una fonte di luce ed energia addirittura più potente del Sole.
Le sfide tecnologiche dell’umanità
Il famoso fisico Stephen Hawking aveva già teorizzato nel 1975 che i buchi neri emettono radiazioni, un fenomeno oggi conosciuto come radiazione di Hawking, attraverso cui vengono rilasciati fotoni, neutrini e altre particelle. Anche se questa radiazione potrebbe essere utilizzata come fonte di energia, sfruttarla rimane una sfida tecnologica ancora fuori dalla portata dell’umanità. Le civiltà di tipo III, nella classificazione di Kardashev, potrebbero teoricamente manipolare i buchi neri per raccogliere e immagazzinare questa energia, ma l’uomo, considerato una civiltà di tipo 0, è ben lontano dal raggiungere queste capacità.
Per ora, la possibilità di utilizzare un buco nero come fonte di energia rimane confinata alla fantascienza. La gestione di un buco nero richiederebbe tecnologie capaci di alimentarlo con materia e di controllarne la produzione energetica senza mettere in pericolo l’equilibrio del sistema. Nonostante questo, l’idea offre una visione affascinante e futuristica delle possibilità dell’umanità una volta che avremo sviluppato le tecnologie necessarie.