Questi due grandi hyper-scaler del cloud computing consumano le risorse energetiche di 100 paesi | Con l’AI le cose si metteranno anche peggio
Il consumo energetico enorme delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale sta diventando un problema serio.
L’energia richiesta dall’intelligenza artificiale è un tema che sta acquisendo sempre più rilevanza a livello globale. Con la crescita esponenziale delle tecnologie basate su algoritmi avanzati, l’interesse si concentra non solo sui progressi che queste tecnologie offrono, ma anche sulle conseguenze che derivano dal loro utilizzo. Ogni innovazione tecnologica ha un impatto che va ben oltre i vantaggi immediati che sembra portare, e questo è particolarmente vero quando si parla di intelligenza artificiale.
Le grandi aziende tecnologiche, come Google e Microsoft, sono in prima linea nello sviluppo e nell’applicazione di tecnologie AI avanzate. Questa corsa all’innovazione, però, comporta un notevole consumo di risorse, soprattutto energetiche. Con il crescente utilizzo di strumenti come l’intelligenza artificiale generativa, che richiedono enormi quantità di energia per funzionare, ci si chiede quanto sia sostenibile questo approccio nel lungo periodo. L’impatto ambientale è una delle preoccupazioni maggiori.
Non si tratta solo di elaborare dati complessi, ma di come queste tecnologie stanno cambiando il modo in cui le infrastrutture globali sono gestite. L’energia richiesta per far funzionare questi sistemi va ben oltre quella necessaria per gli algoritmi tradizionali, mettendo a dura prova le risorse disponibili. Questo fenomeno rappresenta una sfida che non può essere ignorata, soprattutto considerando il contesto di transizione energetica che il mondo sta cercando di affrontare.
Il futuro della tecnologia, e in particolare dell’intelligenza artificiale, deve tenere conto dell’impatto che questa sta già avendo sul pianeta. Le promesse di una rivoluzione tecnologica non possono più essere disgiunte dalle responsabilità che le aziende e i governi devono assumersi per garantire un utilizzo più sostenibile delle risorse. In questo contesto, è fondamentale trovare un equilibrio tra innovazione e responsabilità ambientale.
Sfide energetiche globali legate all’intelligenza artificiale
Le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale stanno avendo un impatto così significativo che il loro consumo energetico viene ora paragonato a quello di interi paesi. Recenti report di colossi tecnologici come Google e Microsoft hanno rivelato che il loro consumo di energia è paragonabile a quello di nazioni intere. Nel 2023, ciascuna delle due aziende ha registrato un consumo energetico pari a 24 terawattora (TWh), un valore che supera il consumo di energia di oltre 100 paesi del mondo.
Questo dato sorprendente mette in evidenza come le grandi aziende tecnologiche stiano diventando dei veri e propri giganti anche nel consumo di risorse. Secondo l’analista Michael Thomas, questo livello di consumo colloca Google e Microsoft tra paesi come Libia e Azerbaigian in termini di domanda energetica.
Prospettive future per una maggiore sostenibilità
Nonostante l’enorme impatto ambientale, le aziende come Google e Microsoft stanno cercando soluzioni per affrontare la crescente domanda energetica. Bill Gates ha affermato che l’aumento del consumo energetico da parte delle big tech, sebbene preoccupante, potrebbe portare a maggiori investimenti in energie rinnovabili, accelerando così la transizione verso una produzione di energia più pulita. Tuttavia, la realtà attuale è che le emissioni di entrambe le aziende sono in forte aumento, con un incremento rispettivamente del 31% e del 48% negli ultimi anni.
Per rispondere a queste sfide, Google ha sviluppato il piano delle “quattro M”, che prevede, tra le altre cose, una maggiore efficienza nei sistemi di intelligenza artificiale e l’installazione di centri dati in aree con abbondante energia rinnovabile.