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Sì al nucleare nell’ambito della ceramica: le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica

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Sì al nucleare nell'ambito della ceramica: le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica (Pixabay FOTO) - www.energycue.itwww.energycue.it

L’ambito della ceramica dice sì al nucleare: la svolta storica del ministro dell’ambiente. Scopri tutti i dettagli!

L’energia nucleare è tornata al centro del dibattito italiano grazie a un recente intervento del Ministro dell’Ambiente e della Transizione Ecologica, Gilberto Pichetto Fratin, durante la 41ª edizione di Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e l’Arredobagno, tenutosi a BolognaFiere. Nel contesto di un convegno incentrato sulla transizione energetica e la competitività internazionale, il Ministro ha proposto una soluzione innovativa per affrontare le crescenti sfide energetiche che gravano sul settore della ceramica italiana: la sperimentazione di piccoli reattori nucleari come fonte di energia per le imprese ceramiche.

Il nucleare come risorsa per l’industria della ceramica

Il settore ceramico italiano, noto per essere uno dei principali consumatori di energia, si trova a dover affrontare difficoltà legate ai costi elevati dell’energia elettrica, che in Italia risultano superiori del 40% rispetto alla media europea. Il Ministro Pichetto Fratin ha evidenziato come la decarbonizzazione dell’industria ceramica sia complessa, data la natura stessa del processo produttivo, altamente energivoro. Tuttavia, il nucleare potrebbe offrire una soluzione percorribile: “Sono convinto che nel distretto della ceramica si possano sperimentare piccoli reattori nucleari per l’energia“, ha affermato il Ministro.

Questa prospettiva si inserisce nel più ampio quadro della transizione energetica italiana, che ha già visto la sostituzione quasi totale dell’importazione di gas russo con forniture da Algeria e Azerbaijan. Il nucleare, in questo contesto, si presenta come una fonte di energia alternativa capace di garantire stabilità nei costi e sicurezza nell’approvvigionamento, specialmente in settori come quello ceramico, dove i processi produttivi richiedono grandi quantità di energia.

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Competitività e sfide per l’industria ceramica italiana

L’industria ceramica italiana, un’eccellenza del “Made in Italy”, sta affrontando un periodo di crisi dovuto a molteplici fattori. Durante il convegno, Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha sottolineato l’importanza di sostenere un settore che ha investito oltre 2 miliardi di euro negli ultimi anni per arrivare al 100% di riciclo di acqua e scarti di produzione. Tuttavia, nonostante gli sforzi per rendere il settore più sostenibile e competitivo, l’industria ceramica italiana è ancora penalizzata dai costi energetici e dalla concorrenza internazionale, soprattutto da parte di paesi come l’India.

La questione dei costi dell’energia è stata centrale nell’intervento di Orsini, il quale ha evidenziato come l’Italia, pur avendo un sistema produttivo all’avanguardia, debba competere con paesi dove l’energia costa significativamente meno. “Il costo dell’energia elettrica ha in Italia un prezzo superiore del 40% rispetto all’Europa“, ha ricordato Orsini, sottolineando che spesso l’Italia è costretta ad acquistare energia dalle centrali nucleari francesi. Questo scenario mette in difficoltà le imprese italiane, che rischiano di perdere competitività sui mercati internazionali.

La minaccia della concorrenza indiana

Oltre alle problematiche legate ai costi dell’energia, l’industria ceramica italiana deve fronteggiare una crescente concorrenza internazionale, in particolare dall’India. Il settore ceramico indiano, grazie a pratiche commerciali aggressive e a costi di produzione molto più bassi, sta conquistando fette sempre più grandi del mercato europeo. Nel 2023, la Commissione europea ha imposto dazi antidumping sui prodotti ceramici indiani per contrastare le pratiche sleali, ma questi non hanno avuto l’effetto sperato. Le importazioni indiane in Europa, infatti, sono aumentate del 67%, mentre il mercato europeo della ceramica ha subito una contrazione del 20%.

Di fronte a questa situazione, le istituzioni europee hanno riconosciuto l’inefficacia delle misure adottate finora e si sono dichiarate pronte a esplorare nuove azioni per proteggere il settore ceramico europeo dalla concorrenza sleale.

Verso una transizione energetica sostenibile

Nel suo intervento, il Ministro Pichetto Fratin ha posto l’accento sulla necessità di accompagnare le imprese italiane lungo il percorso della transizione energetica, fornendo loro soluzioni che garantiscano energia a costi sostenibili. “Quello della ceramica è uno dei grandi settori energivori, difficilmente decarbonizzabili”, ha dichiarato il Ministro, indicando il nucleare come una possibile risposta alle sfide del futuro.

Accanto al nucleare, il Ministro ha menzionato anche la sperimentazione in corso a Ravenna sulla cattura della CO2, una tecnologia che potrebbe aiutare il settore a ridurre le proprie emissioni di carbonio, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.