Olanda, il calore nelle acque reflue lo usano per riscaldare 22 mila case | Energia rinnovabile e riciclata
L’Olanda fa passi da gigante nel mondo delle energie rinnovabili: con le acque reflue ha riscaldato oltre 20mila case.
Il concetto di riscaldamento ha sempre giocato un ruolo centrale nella vita quotidiana delle persone, soprattutto nei mesi più freddi dell’anno. L’importanza di mantenere le nostre case calde e confortevoli ha portato allo sviluppo di numerose tecnologie nel corso dei secoli. Dagli antichi sistemi di riscaldamento a legna fino ai moderni impianti centralizzati, la ricerca di soluzioni più efficienti e sostenibili continua a evolversi.
Con l’aumento delle preoccupazioni ambientali, il modo in cui ci riscaldiamo è diventato un tema sempre più discusso. Molte delle soluzioni tradizionali, come il riscaldamento a combustibili fossili, sono state criticate per l’alta produzione di emissioni di gas serra. Questo ha portato alla necessità di individuare alternative che possano ridurre l’impatto sul pianeta senza sacrificare il comfort domestico.
Una delle sfide principali legate al riscaldamento è il bilanciamento tra efficienza e sostenibilità. Se da una parte i sistemi a gas o a olio combustibile sono diffusi e consolidati, dall’altra si riconosce la loro scarsa compatibilità con i piani di transizione energetica verso un futuro a basse emissioni. Le energie rinnovabili, come l’energia solare o quella eolica, hanno rappresentato soluzioni promettenti, ma la loro variabilità legata alle condizioni meteorologiche ha richiesto ulteriori innovazioni.
L’energia geotermica si è distinta come una valida alternativa per il riscaldamento degli edifici, grazie alla sua capacità di fornire calore continuo e prevedibile. Utilizzando il calore immagazzinato sotto la superficie terrestre, i sistemi geotermici possono riscaldare le abitazioni senza emissioni dirette di anidride carbonica, rendendoli un’opzione attraente per chi cerca di ridurre l’impronta ecologica delle proprie abitazioni.
Un nuovo modello di riscaldamento sostenibile
Recentemente, i Paesi Bassi hanno fatto un ulteriore passo avanti nell’utilizzo delle energie rinnovabili per il riscaldamento. Attraverso un progetto ambizioso, il paese sta cercando di fornire riscaldamento a oltre 20.000 case utilizzando il calore ricavato dalle acque reflue. Questo modello si basa su una tecnologia innovativa che recupera il calore residuo presente nelle acque di scarico, evitando così che vada disperso inutilmente.
L’idea è di estrarre il calore dalle acque utilizzate in rubinetti, docce e lavastoviglie, le cui temperature oscillano tra i 12 gradi in inverno e i 22 gradi in estate. Grazie all’impiego di speciali pompe di calore, questo calore viene poi reintrodotto nella rete di riscaldamento, permettendo di riscaldare le abitazioni in modo efficiente e a basso impatto ambientale.
Come funziona il sistema delle acque reflue
Il progetto, guidato dall’azienda Eneco, utilizza una pompa di calore che lavora con 65 milioni di litri di acqua trattata dall’autorità idrica HDSR. Il calore estratto da queste acque reflue viene convertito in energia termica e distribuito alle abitazioni nei comuni di Utrecht e Nieuwegein. Questo sistema, chiamato aquotermico, rappresenta un esempio concreto di come l’energia rinnovabile possa essere integrata nelle infrastrutture urbane.
Utilizzando un risorsa normalmente trascurata come le acque reflue, i Paesi Bassi stanno dimostrando come sia possibile migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni senza compromettere il comfort.