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Questi sono i combustibili che usa Greenpeace: nessuno dei 2 è elettrico e li ha pagati 2,5 milioni di euro

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Nave di Greenpeace (Pixabay foto) - www.energycue.it

Greenpeace sta investendo in questi due combustibili alternativi che permetteranno di ridurre le emissioni, e non sono elettrici.

L’uso di combustibili alternativi è diventato un tema centrale nella discussione globale sulla sostenibilità. Per decenni, l’industria dei trasporti ha fatto affidamento su combustibili fossili, noti per il loro impatto negativo sull’ambiente. La combustione di petrolio, carbone e gas naturale ha portato a un notevole aumento delle emissioni di gas serra, contribuendo al cambiamento climatico. Oggi, c’è una crescente consapevolezza della necessità di trovare soluzioni più ecologiche e sostenibili.

Nonostante il passaggio a forme di energia più pulite sia in corso, il cammino per abbandonare i combustibili fossili non è semplice. Sono stati il motore principale del progresso industriale e tecnologico, ma il loro prezzo per l’ecosistema è stato troppo alto. Il riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello del mare sono solo alcuni dei disastri ambientali causati dalla loro continua combustione. Per mitigare questi effetti, è imperativo ridurre drasticamente l’uso di questi combustibili.

In questo contesto, molte soluzioni sono emerse, come l’energia elettrica, che ha dominato il discorso sul futuro dei trasporti. Le auto elettriche, ad esempio, sono diventate il simbolo della lotta contro l’inquinamento atmosferico. Tuttavia, ci sono altri combustibili alternativi che si stanno facendo strada nel settore e che potrebbero offrire un’ulteriore risposta alla crisi climatica.

Alcuni di questi combustibili, pur non essendo elettrici, stanno suscitando grande interesse per il loro potenziale di rivoluzionare il settore dei trasporti. Organizzazioni ambientaliste come Greenpeace, sempre in prima linea nella lotta contro i combustibili fossili, hanno iniziato a esplorare e promuovere nuove soluzioni energetiche che potrebbero fare la differenza.

Greenpeace adotta nuove tecnologie di combustione

Recentemente, l’attenzione si è rivolta a due combustibili in particolare, che stanno attirando l’interesse di esperti e ambientalisti per la loro capacità di ridurre drasticamente le emissioni. Si tratta di idrogeno e e-metanolo, entrambi noti per il loro potenziale nel campo della sostenibilità, ma che finora non hanno ricevuto lo stesso livello di attenzione dell’energia elettrica. Questi due combustibili si distinguono per la loro capacità di generare energia senza emissioni dirette di CO2, un elemento chiave nella lotta contro il cambiamento climatico.

Greenpeace ha annunciato un importante investimento in queste due tecnologie, con un costo complessivo di 2,5 milioni di euro. Il progetto prevede la costruzione di una nave ecologica, lunga 75 metri, dotata di un avanzato sistema di propulsione alimentato proprio da idrogeno e e-metanolo.

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Greenpeace investe in combustibili alternativi (Pixabay foto) – www.energycue.it

Un nuovo futuro per il trasporto marittimo

La nuova imbarcazione, progettata per essere una delle più sostenibili al mondo, segna un passo importante verso un futuro in cui i combustibili fossili saranno sempre meno utilizzati, e si spera, gradualmente eliminati dal settore dei trasporti. Il progetto è anche una dichiarazione di intenti, dimostrando che tecnologie alternative e meno impattanti sono già disponibili e pronte per essere implementate, offrendo una via concreta per ridurre la dipendenza dalle risorse non rinnovabili.

La nave sarà inoltre equipaggiata con oltre 2.000 metri quadrati di vele per sfruttare l’energia eolica e avrà sistemi avanzati come batterie e pannelli solari, tutti progettati per ottimizzare il consumo energetico e ridurre ulteriormente la sua impronta di carbonio. Con una consegna prevista per il 2027, questo ambizioso progetto rappresenta una svolta cruciale nella visione di un trasporto marittimo più pulito e sostenibile.