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Nuovo materiale permetterebbe di creare energia pulita dall’aria: lo studio dell’Università del Massachusetts Amherst

L’innovativo studio dell’Università del Massachusetts Amherst si propone di ottenere energia pulita dall’aria tramite l’Air-gen.

L’idea di ottenere energia pulita dall’aria può sembrare pura fantascienza, ma recenti ricerche indicano che non è affatto così lontana dalla realtà. Da decenni, gli scienziati cercano soluzioni innovative per generare energia rinnovabile, riducendo la dipendenza da fonti fossili e abbassando l’impatto ambientale. E mentre tecnologie come il solare e l’eolico sono già parte della nostra quotidianità, nuovi approcci stanno emergendo all’orizzonte.

In questo contesto, l’Università del Massachusetts Amherst si sta ritagliando un ruolo di rilievo con le sue ricerche all’avanguardia. Studiando fenomeni naturali, come la formazione di cariche elettriche nelle nuvole durante i temporali, gli scienziati stanno esplorando modi per riprodurre processi simili a livello tecnologico. L’obiettivo è quello di creare dispositivi in grado di generare elettricità costante sfruttando semplicemente l’umidità presente nell’aria. Un sogno che, se realizzato, potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia rinnovabile.

Le tecnologie attuali, come i pannelli solari e le turbine eoliche, offrono soluzioni già consolidate, ma presentano alcune limitazioni. Dipendono dalle condizioni atmosferiche e richiedono spazi vasti per essere installate. Un nuovo approccio capace di superare questi ostacoli non solo rappresenterebbe un significativo passo avanti, ma aprirebbe la strada a scenari impensabili fino a pochi anni fa. Gli studiosi dell’Università del Massachusetts stanno lavorando proprio a questo: una tecnologia che non ha bisogno di sole o vento, ma solo di aria.

Il segreto di questa rivoluzionaria scoperta risiede in un materiale innovativo sviluppato dai ricercatori americani. Questo materiale, chiamato Air-gen, è costituito da una pellicola sottile con microscopici fori di diametro inferiore a 100 nanometri. Questi fori permettono il passaggio di molecole d’acqua presenti nell’aria, che generano una differenza di carica tra le superfici del materiale. In altre parole, il processo imita quello che accade durante un temporale, ma su scala infinitamente più piccola.

La fisica dietro il generatore d’aria

Il fenomeno alla base di questa innovazione si basa su un principio fisico chiamato “mean free path”, cioè la distanza che una molecola può percorrere prima di scontrarsi con un’altra della stessa sostanza. Nel caso dell’acqua nell’aria, questa distanza è proprio di circa 100 nanometri, che corrisponde esattamente alla misura dei fori del materiale Air-gen. Quando l’aria umida attraversa la pellicola, le molecole d’acqua interagiscono con due superfici del dispositivo, creando così una differenza di carica elettrica.

A differenza di altre fonti rinnovabili, l’Air-gen potrebbe teoricamente funzionare in qualsiasi ambiente, indipendentemente dalla luce solare o dalla presenza di vento. La sua capacità di generare energia in modo costante e continuo potrebbe rappresentare una vera svolta nella transizione verso un futuro energetico più sostenibile.

Il processo del nuovo materiale per creare energia dall’aria (SciTechDaily foto) – www.energycue.it

Una tecnologia versatile e scalabile

Una delle caratteristiche più interessanti di questa scoperta è la possibilità di scalare il sistema senza aumentare lo spazio occupato. I ricercatori hanno infatti dimostrato che più strati di Air-gen possono essere impilati l’uno sull’altro, aumentando così la produzione energetica senza modificare le dimensioni del dispositivo. Questa soluzione potrebbe fornire energia sufficiente per usi quotidiani e, secondo gli studiosi, potrebbe competere con altre fonti rinnovabili in termini di efficienza e praticità.

Con il suo design flessibile e poco invasivo, l’Air-gen potrebbe essere integrato in superfici comuni, rendendo ogni luogo potenzialmente una fonte di elettricità pulita. Ad esempio, potrebbe essere integrato in pareti, finestre o addirittura vestiti, creando opportunità per alimentare dispositivi mobili o abitazioni senza bisogno di cablaggi complessi o impianti esterni. Grazie alla possibilità di personalizzare la sua forma, l’Air-gen può adattarsi a qualsiasi ambiente, senza compromettere l’estetica o richiedere grandi investimenti in infrastrutture, come avviene per pannelli solari o turbine eoliche.

Furio Lucchesi

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