Il Politecnico di Torino si conferma al centro dell’innovazione nel settore delle costruzioni sostenibili grazie a un’idea nata dalla semplice osservazione delle pratiche agricole in Sicilia. Rossella Cottone, studentessa di architettura, osservando un contadino bruciare le potature di ulivo, ha ispirato un rivoluzionario approccio al riutilizzo di questi scarti agricoli: i pannelli fonoassorbenti. Il team di ricerca, guidato dalle professoresse Louena Shtrepi, Valentina Serra e Simonetta Pagliolico, ha sviluppato un prototipo di pannelli fonoassorbenti, utilizzando come materia prima i residui di potatura dell’ulivo, con l’obiettivo di offrire un’alternativa eco-compatibile e performante ai materiali sintetici comunemente impiegati in edilizia.
Il processo inizia con la cippatura delle potature, mantenendo insieme foglie e rami per massimizzare l’efficienza e minimizzare i costi di produzione. Questa tecnica produce un materiale poroso che, una volta testato, ha mostrato ottime proprietà acustiche, paragonabili se non superiori a quelle dei tradizionali pannelli fonoassorbenti in fibra di poliestere. I vantaggi di questi pannelli includono non solo la riduzione dell’impatto ambientale grazie alla biodegradabilità e alla sostenibilità del materiale, ma anche costi di produzione più bassi e una maggiore leggerezza.
Questi nuovi pannelli trovano applicazione in vari ambienti interni come appartamenti, uffici, scuole e studi di registrazione, dove l’isolamento acustico è essenziale. Il trattamento ignifugo, attualmente in fase di studio per essere derivato da fonti vegetali, aggiunge un ulteriore livello di sicurezza all’utilizzo di questi materiali in ambienti chiusi. Il team di ricerca ha dimostrato che le proprietà di assorbimento del suono di questi pannelli sono efficaci particolarmente nelle frequenze medie e alte, con prestazioni che superano le convenzionali soluzioni acustiche.
La durabilità di questi pannelli è comparabile a quella degli arredi in legno, con i vantaggi aggiunti offerti dalla minor severità delle condizioni di esercizio interno, come umidità e temperatura. L’approccio sostenibile non solo contribuisce a ridurre i rifiuti agricoli, ma promuove anche l’economia circolare, offrendo un esempio luminoso di come l’innovazione possa trasformare materiali quotidiani in soluzioni sostenibili e di alto valore aggiunto per la società moderna.
L’iniziativa non solo mette in luce l’importanza del riciclo creativo nel settore edile ma apre anche nuove vie per la riduzione dell’impatto ambientale delle pratiche costruttive, mostrando come la scienza e la sostenibilità possano andare di pari passo verso un futuro più verde.
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