Con l’arrivo della notte tra il 30 e il 31 marzo, l’ora solare lascerà spazio all’ora legale. A partire dalle 2 del mattino, gli orologi saranno portati avanti di un’ora, portando a un aumento della luce naturale nel pomeriggio e nelle prime ore della sera, in vista dei mesi estivi. Nonostante numerose discussioni, l’Italia continua a seguire la pratica del cambio orario biannuale, insieme ad altri paesi europei. Ma quanto si risparmierebbe tenendo l’ora legale tutto l’anno?
Nel 2021, l’Italia ha optato per mantenere l’alternanza tra ora solare e ora legale dopo un ampio dibattito europeo sull’abolizione di tale pratica. Tra il 2004 e il 2020, questo ha permesso di risparmiare circa 1,7 miliardi di euro in termini energetici, come riportato da Terna. L’Unione Europea nel 2018 ha lasciato la decisione finale sul cambio orario alla discrezione di ogni singolo stato membro, causando una mancanza di uniformità e potenziali complicazioni nella sincronizzazione oraria tra nazioni.
Alcuni scienziati hanno espresso la necessità di abolire il cambio orario dall’ora legale a quella solare, argomento particolarmente sostenuto dai paesi nordici dell’UE già nel 2018. La necessità di tale cambiamento appare più rilevante per le nazioni meridionali, date le notevoli differenze nella durata della luce diurna tra estate e inverno nei paesi nordici. La crisi energetica recente, stimolata dal conflitto tra Russia e Ucraina, ha intensificato il dibattito su questa tematica.
L’introduzione dell’ora legale porta a un’estensione dell’esposizione alla luce naturale nel pomeriggio, riducendo così il bisogno di illuminazione artificiale da marzo a ottobre. Un’analisi del Centro Studi di Conflavoro PMI suggerisce che mantenere l’ora legale durante tutto l’anno potrebbe generare un risparmio di circa 2,7 miliardi di euro (dato al 2023, variabile da anno in anno), tenendo conto dell’attuale situazione economica e energetica.
La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha proposto di conservare l’ora legale per tutto l’anno, evidenziandone i benefici sia per l’ambiente che per la salute pubblica. Tale pratica contribuirebbe significativamente alla riduzione delle emissioni di CO2, con un impatto positivo sul benessere della popolazione e sull’economia. Un sondaggio promosso dal Codacons ha rivelato che l’80% degli italiani sarebbe favorevole all’eliminazione del cambio orario, evidenziando i disagi causati dall’adattamento biologico ai cambi stagionali.
Tuttavia, l’adozione dell’ora legale permanente non è esente da critiche. Gli avversari sostengono che i calcoli del risparmio energetico non considerano il minor numero di ore di luce al mattino. Inoltre, secondo alcuni esperti, l’ora legale potrebbe avere effetti negativi sui ritmi circadiani, influenzando negativamente la salute cardiovascolare e la qualità del sonno.
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