Nel corso del 17 e 18 novembre 2023, il mondo ha assistito a un evento climatico allarmante: per la prima volta, le temperature medie globali hanno superato i due gradi oltre i livelli preindustriali. Questi dati, forniti da Era5, una divisione del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (ECMWF), rappresentano un campanello d’allarme per l’umanità e la salute del nostro pianeta visto il continuo e vertiginoso aumento delle temperature globali.
Il grafico pubblicato dall’Agenzia spaziale europea (ESA) evidenzia in modo inconfutabile questa tendenza preoccupante. In un post Facebook in cui condivide il grafico, l’ESA inizia con la frase “Se questo non vi spaventa…” per sottolineare quanto gli effetti del cambiamento climatico siano ormai tangibili.
La linea rossa, che rappresenta l’andamento delle temperature medie globali, ha raggiunto un picco nei giorni 17 e 18 novembre, registrando un incremento di +2.07 e +2.06 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Questi numeri non sono solo una statistica allarmante, ma una chiara dimostrazione che il limite imposto dall’accordo di Parigi non è più un lontano obiettivo, ma una realtà concreta.
Non si tratta di un evento isolato. Analizzando i dati degli ultimi mesi, si osserva che le temperature hanno costantemente superato le medie di tutti gli anni precedenti. Dall’inizio di giugno, ogni mese ha stabilito un nuovo record di temperature elevate, rendendo l’anno corrente il più caldo degli ultimi 120 anni. Se confrontato con gli ultimi trent’anni, l’anomalia registrata il 17 novembre segna un eccesso di 1.17 gradi.
Era5 rappresenta il culmine di un sofisticato sistema di rianalisi atmosferica che combina modelli atmosferici con dati osservazionali ottenuti da satelliti e sensori terrestri. Questo strumento fornisce stime orarie su variabili climatiche chiave come temperatura dell’aria, pressione, vento e altri fattori atmosferici. La sua accuratezza e affidabilità sono indispensabili per comprendere il lungo termine dell’andamento climatico.
Carlo Buontempo, direttore del Servizio cambiamenti climatici di Copernicus (C3S) che ha prodotto Era5, sottolinea la rilevanza di questi dati, soprattutto alla luce della prossima riunione dei leader mondiali alla Cop28. Questi risultati inviano un messaggio inequivocabile: è tempo di agire decisamente per affrontare il cambiamento climatico. Anche se il superamento della soglia dei 2°C per alcuni giorni non implica una violazione degli obiettivi dell’accordo di Parigi, la frequenza con cui questo limite viene superato aumenta la gravità degli effetti cumulativi.
“Il record di ERA5 contiene ora due giorni in cui le temperature globali hanno superato di oltre 2°C il livello preindustriale. Che ciò avvenga nello stesso mese in cui i leader mondiali si riuniranno per fare il punto sui progressi compiuti verso il rispetto degli impegni dell’accordo di Parigi alla Cop28 invia un messaggio molto chiaro: è giunto il momento di agire in modo definitivo per affrontare il cambiamento climatico,” ha dichiarato Carlo Buontempo, direttore del Servizio cambiamenti climatici di Copernicus (C3S). “Anche se il superamento della soglia dei 2°C per un certo numero di giorni non significa che abbiamo violato gli obiettivi dell’accordo di Parigi, più spesso superiamo questa soglia, più gravi saranno gli effetti cumulativi di queste violazioni,” ha aggiunto.
Queste scoperte sono un monito per tutti. La comunità internazionale deve prendere provvedimenti urgenti e significativi per contrastare l’aumento delle temperature globali. Ogni azione conta, e il tempo per l’inazione è definitivamente terminato. La realtà del cambiamento climatico non è più un discorso teorico, ma una sfida imminente che richiede una risposta globale e coordinata.
Questa analisi mette in luce non solo la serietà della situazione attuale, ma anche la necessità di un cambiamento radicale nelle politiche ambientali a livello mondiale. Il cammino verso un futuro sostenibile è arduo, ma i dati non mentono: agire è l’unica opzione.
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