Risparmiare sulle bollette: i 4 consigli più importanti
Spegnere le luci quando non servono, usare i programmi di lavaggio eco, non alzare troppo i termosifoni d’inverno, non abbassare troppo la temperatura d’estate… Tutti consigli sentiti mille volte, certamente utili sia per limare leggermente i costi delle bollette di casa sia per sviluppare la sensibilità allo spreco energetico, ma sono davvero i cambiamenti più d’impatto che possiamo attuare nella nostra vita quotidiana per risparmiare sui consumi? Vediamo quali sono le strategie che, in certi casi, possono realmente fare la differenza.
1. Gli elettrodomestici
Partiamo dalle cose semplici: pulizia e manutenzione. Della prima ci si può occupare da soli, prestando particolare attenzione ai filtri di lavatrice e lavastoviglie per evitare intasamenti e accumulo di sporcizia o calcare. Anche i filtri dell’aria del condizionatore andrebbero puliti almeno una volta l’anno, per evitare malfunzionamenti o inefficienza dello split. Per quanto riguarda la manutenzione, ci riferiamo specialmente alla caldaia: per la maggior parte dei modelli il controllo va fatto per legge ogni due anni, tramite un tecnico specializzato che ne accerta il buon funzionamento e rilascia apposita certificazione. Tutti questi accorgimenti hanno il semplice ma fondamentale scopo di prevenire i guasti e mantenere gli apparecchi in buona salute: il costo degli interventi di riparazione, così come le spese per l’acquisto di un nuovo elettrodomestico, può andare a grandi linee da poche centinaia di euro a ben oltre il migliaio.
Chi possiede elettrodomestici datati e intende acquistarne di nuovi, inoltre, deve considerare attentamente la classe energetica. Nel 2021 sono cambiate le classificazioni dell’etichetta energetica: sono sparite le diciture con il “+”, ad esempio A+++, e si è semplificata la scala, che ora va da G (maggiori consumi) ad A (minori consumi). Un frigorifero, o un forno, che fino ad alcuni anni fa erano considerati classe A o A+ ora potrebbero risultare quasi in fondo alla nuova classifica, il che significa che sul mercato sono presenti alternative che consumano molto meno. Per dare un riferimento numerico, un elettrodomestico in classe G consuma generalmente da 2 a 3 volte di più rispetto a uno in classe A.
2. Le fasce orarie dell’elettricità
Avrete sentito parlare di tariffa monoraria, bioraria o multioraria. Si tratta delle alternative che si hanno a disposizione quando si sceglie una nuova offerta per l’energia elettrica di casa. In poche parole, con la tariffa monoraria il costo al kWh dell’elettricità è sempre uguale, mentre con la bioraria e la multioraria invece cambia, ed è più basso la sera, nel weekend e nei giorni festivi. Non si tratta di un dettaglio trascurabile: sottoscrivere un’offerta a tariffa bioraria per poi “dimenticarsene” e usare senza pensarci elettrodomestici energivori anche durante il giorno può far lievitare i costi in bolletta, perché in quella fascia oraria il costo al kWh è maggiore rispetto alla monoraria.
3. Il cambio del fornitore
Hai ricevuto bollette particolarmente salate e stai pensando di cambiare fornitore luce e gas: come scegliere il migliore sul mercato? Il settore energetico non è di facile comprensione, ma in molti casi cambiare tariffa porta a un vantaggio economico che vale lo sforzo. Può darsi, infatti, che tu abbia sottoscritto tempo fa un contratto a prezzo fisso con il tuo fornitore attuale, il quale di recente ha apportato alle condizioni dell’offerta una modifica unilaterale che fa schizzare alle stelle il costo dell’energia. Oppure può essere che tu abbia una tariffa a prezzo variabile, ma che la situazione instabile del mercato energetico faccia innalzare temporaneamente i prezzi delle materie prime: in questo caso potrebbe valere la pena di scegliere una nuova offerta a prezzo fisso.
Esistono siti e app che consentono di esplorare il mercato luce e gas senza fatica e che, oltre al confronto delle proposte dei fornitori attualmente disponibili, garantiscono consulenze gratuite su richiesta, consigliano qual è la tariffa più conveniente e si occupano anche della sua attivazione (uno dei servizi più gettonati in questo senso si chiama Switcho). Può anche succedere che la tua offerta sia già ottima, o che il risparmio in seguito al cambio sarebbe minimo, mentre in certi casi potresti mettere da parte centinaia di euro l’anno. Fare un tentativo è comunque una buona idea.
4. Interventi sulla casa
Se puoi e vuoi pensare più in grande, considera anche di programmare interventi strutturali sull’abitazione. Il tema dei pannelli solari, per esempio, è sconfinato e non lo tratteremo qui nei dettagli, ma se ne hai la possibilità è certamente un’opzione da valutare bene, perché potrebbe portare a un risparmio molto consistente in bolletta. Ovviamente l’ipotetico risparmio va messo sul piatto della bilancia insieme ai costi di acquisto e installazione, che non sono una voce di spesa trascurabile, ma è probabile che il recupero negli anni seguenti valga l’investimento.
Un altro intervento importante, se la tua casa non ne dispone ancora, può essere l’applicazione del cosiddetto cappotto termico, che ne migliora le capacità di isolamento e garantisce quindi una minore spesa in termini di energia consumata per riscaldare e rinfrescare gli ambienti. Ovviamente si tratta di un lavoro di ristrutturazione importante e impegnativo in termini economici, ma ricordati che, oltre alle bollette più basse, una casa dotata di cappotto beneficia anche di una rivalutazione che ne farà alzare il prezzo se decidessi di venderla.