Lo scorso 24 luglio un incendio ha colpito la discarica di Bellolampo a Palermo, scatenando l’ allarme per la concentrazione di diossina. Secondo il rapporto appena pubblicato dall’Arpa Sicilia, l’incendio ha avuto un impatto disastroso sulla qualità dell’aria. I valori di diossina rilasciati sono stati fino a 35 volte superiori a quelli massimi consentiti. Questa situazione ha spinto il Comune di Palermo ad adottare misure drastiche per proteggere la salute pubblica.
Dopo l’incendio alla discarica di Bellolampo, l’Arpa Sicilia ha iniziato a monitorare la qualità dell’aria nelle aree circostanti. I risultati delle analisi sono sconcertanti. In via Inserra, una delle strade più vicine alla discarica, si è registrato un valore di diossina di 939 grammi per metro cubo. Si tratta di un dato allarmante, considerando che il livello di allarme scatta a partire da 300 grammi per metro cubo. Mentre sono in corso le indagini per stabilire le cause dell’incendio, il Comune di Palermo ha emesso un’ordinanza urgente, chiedendo ai cittadini di prendere precauzioni per evitare l’esposizione alle sostanze nocive. L’ordinanza ha raccomandato di non consumare carne, latticini, foraggi e uova provenienti da un raggio di 4 chilometri dalla discarica.
Le misure precauzionali adottate dal Comune di Palermo riguardano diverse zone della città e comuni vicini alla discarica. Tra le zone maggiormente coinvolte ci sono Cruillas, Cep, Borgo Nuovo, Torretta e parte di Capaci. Una concentrazione particolarmente elevata di diossina è stata rilevata in via Castellana, nel quartiere Borgo Nuovo, presso Villa delle Ginestre. Qui i valori hanno raggiunto picchi di 3.531 grammi per metro cubo. I campionamenti dell’aria, eseguiti per un periodo di 48 ore, hanno permesso di tracciare l’andamento delle concentrazioni di diossina nel tempo. Le analisi hanno rivelato che, mentre in alcune zone si è registrata una riduzione delle concentrazioni, in altre zone, come Villa delle Ginestre, si sono formate diossine e furani.
Un aspetto da tenere in considerazione riguarda l’influenza delle condizioni meteorologiche. Il vento proveniente da diverse direzioni potrebbe aver favorito lo spostamento delle masse d’aria cariche di diossine dalla discarica verso altre zone di Palermo, come Villa delle Ginestre. Le differenze nelle concentrazioni di diossina rilevate nei vari punti di prelievo sembrano confermare questa ipotesi. Nelle giornate del 24 e 25 luglio i venti provenivano principalmente dai settori occidentali. Dalla giornata del 26 luglio e fino alle 9 del 28 luglio, invece, il vento ha prevalso da nord e nord-ovest. Questo ha favorito lo spostamento delle masse d’aria verso il sito di campionamento di Villa delle Ginestre. Ciò potrebbe spiegare il repentino aumento dei livelli di diossina in quest’area.
Gli effetti della diossina sull’uomo e sull’ambiente sono stati ampiamente studiati. L’esposizione prolungata alla diossina è associata all’aumento del rischio di sviluppare vari tipi di tumori, tra cui il cancro al polmone e al fegato. La diossina può interferire con il sistema endocrino dell’organismo, influenzando il funzionamento degli ormoni. Ciò può causare problemi di fertilità, disfunzioni tiroidee e alterazioni del sistema immunitario. Oltre agli impatti sulla salute umana, la crisi ambientale causata dall’incendio a Bellolampo ha suscitato preoccupazioni per l’ecosistema locale.
La diossina può contaminare il suolo e le risorse idriche, compromettendo la flora e la fauna e causando danni irreparabili all’ambiente circostante. Per questo, è fondamentale adottare misure a lungo termine per la bonifica dell’area e per prevenire futuri incidenti simili. Di fronte a questa emergenza, le autorità di Palermo hanno lavorato in stretta collaborazione con l’Arpa Sicilia e altre agenzie ambientali per gestire la situazione. Inoltre, si è cercato di sensibilizzare la popolazione sulla necessità di seguire le disposizioni emanate dal Comune per tutelare la salute pubblica.
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