Nella vita arrivano sempre dei momenti particolari, che alle volte presuppongono dei cambiamenti radicali. Uno di questi è il trasferimento presso una nuova abitazione. Quando accade, oltre ai vari impegni legati al trasloco e alle diverse pratiche burocratiche per la residenza, c’è un elemento che può creare non poche difficoltà: le utenze energetiche. Nella guida di oggi, dunque, faremo un po’ di chiarezza in merito alle differenze tra voltura e subentro, così da capire esattamente qual è la soluzione che fa al caso nostro.
Quando si parla di voltura, si fa riferimento ad un procedimento che consente di modificare il titolare del contratto di fornitura di gas o luce di una determinata abitazione. La voltura, fra le altre cose, consente di mantenere inalterate tutte le condizioni contrattuali: in sintesi, verrà modificato soltanto l’intestatario. Da sottolineare il fatto che, per procedere in questa direzione, è necessario che il contatore sia attivo. Di norma la voltura la si richiede quando si va a stare in una casa abitata di recente o appena liberata dal vecchio inquilino.
Il subentro gas e luce, che può essere approfondito leggendo le guide degli esperti, può essere richiesto soltanto quando il contatore risulta inattivo, e quando il precedente contratto è stato interrotto. Questo intervento è necessario, ad esempio, se si acquista o si prende in affitto una casa in cui la fornitura di luce o gas è stata disattivata per un certo periodo di tempo. In altri termini, in questo caso si stipula un contratto ex novo, con la possibilità di rivolgersi a qualsiasi fornitore, sia esso appartenente al mercato libero o a maggior tutela (fino a quando quest’ultimo non verrà dismesso).
Voltura e subentro sono due procedure molto diverse, e che rispondono ad esigenze differenti. La scelta tra l’una o l’altra deriva essenzialmente dalla situazione specifica, che abbiamo descritto poco sopra, ma che merita un approfondimento. In realtà è bene sottolineare che la parola “scelta” non rende l’idea, dato che non dipende dall’utente ma dal contesto abitativo.
La voltura, ad esempio, è necessaria quando si va a vivere in una proprietà in cui il contatore e la fornitura di luce o gas sono ancora attivi, ma con l’obiettivo di cambiare l’intestatario del contratto, lasciando quest’ultimo invariato. In genere sono necessari massimo 7 giorni di attesa dalla richiesta.
Il subentro, invece, va fatto quando ci si trasferisce in una casa con il contatore staccato e dunque con le forniture energetiche non attive. In questo caso, l’operazione permette di ripristinare il servizio, riattivando il contatore e intestando il nuovo contratto al richiedente. Anche qui, l’attesa massima si attesta intorno ai 7 giorni (12 giorni circa per il metano).
Fra l’altro, è bene tenere presente che entrambe le procedure hanno dei costi specifici, e che è necessario informarsi in modo completo sui documenti da inviare. Infine, è importante muoversi per tempo, ovvero prima di stabilirsi nella nuova casa.
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