La tensione tra Mosca e Kiev intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, suscita preoccupazione per la possibilità di un incidente catastrofico. Si teme soprattutto l’eventuale dispersione di radiazioni e i conseguenti rischi per la salute. Tuttavia, è fondamentale esaminare attentamente la situazione senza cadere nell’allarmismo e confrontare gli scenari potenziali con i disastri di Chernobyl e Fukushima che hanno generato tanto terrore sulla percezione dell’energia nucleare. Cercheremo quindi di comprendere i rischi reali e di fornire una valutazione equilibrata della situazione.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, situata vicino alla città di Enerhodar, in Ucraina, è un’impianto di grande rilevanza strategica ed energetica. Con sei reattori capaci di generare oltre 5700 MW, essa ha svolto un ruolo significativo nella produzione di energia nucleare per l’Ucraina. Tuttavia, il recente conflitto ha aumentato i timori riguardo alla possibilità di un disastro nucleare. L’aumento delle tensioni tra Russia e Ucraina ha portato ad accuse reciproche e minacce riguardo alla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Mentre l’Ucraina afferma che la Russia ha posizionato ordigni esplosivi sul tetto dei reattori, la controparte russa sostiene che l’Ucraina stia pianificando un attacco all’impianto.
La paura di un incidente catastrofico nasce senza dubbio dalla percezione collettiva che si ha degli incidenti nucleari di Chernobyl del 1986 e di Fukushima del 2011. Premesso che si tratta di due episodi completamente diversi e due centrali progettate con misure differenti di protezione, torniamo indietro e vediamo che cosa è successo nei due casi.
Chernobyl è noto come uno dei peggiori incidenti nucleari della storia. L’esplosione del reattore nucleare in seguito ad errori umani ha causato una dispersione massiccia di radiazioni nell’ambiente circostante. Le conseguenze sono state devastanti per la salute umana e l’ambiente, con un aumento dei casi di cancro e malattie correlate alla radiazione. Tuttavia, è importante notare che l’incidente di Chernobyl ha avuto luogo in condizioni diverse da quelle attuali a Zaporizhzhia. Le tecnologie e le misure di sicurezza nel campo nucleare sono notevolmente migliorate da allora, e l’esperienza di Chernobyl ha dato importanti lezioni per prevenire simili incidenti in futuro.
Fukushima è stato un altro disastro nucleare significativo. Una serie di eventi, tra cui un terremoto e uno tsunami, ha portato al crollo del sistema di raffreddamento dei reattori della centrale nucleare. Ciò ha causato una fusione del nocciolo nucleare e una significativa dispersione di radiazioni nell’ambiente. Tuttavia, le conseguenze di Fukushima sono state principalmente localizzate nelle vicinanze dell’impianto e nelle zone evacuate, con un impatto limitato al di fuori della regione.
A Chernobyl, il reattore nucleare coinvolto era acceso e in sovraccarico di potenza al momento dell’incidente. Per questo si è verificata un’esplosione che ha completamente scoperto il nocciolo del reattore. Inoltre, la presenza di grafite all’interno del reattore, che è un materiale infiammabile, ha innescato un incendio che ha trasportato i radionuclidi nell’atmosfera. Ecco perché l’incidente ha provocato una dispersione su un’ampia area. L’elemento più pericoloso è stato lo iodio-131, che ha causato migliaia di casi di tumore alla tiroide e circa 4 mila vittime, secondo le stime più pessimistiche.
A Fukushima, i reattori erano già stati spenti a causa di un arresto di emergenza causato dal terremoto. Nonostante la fusione di tre noccioli, la presenza di contenimenti adeguatamente progettati ha impedito una dispersione radiologica incontrollata. Tuttavia, ci sono state comunque delle perdite di radiazioni dalla piscina del combustibile esausto del reattore 4, che conteneva ancora una quantità significativa di iodio-131. Nonostante ciò, il rilascio complessivo di radionuclidi è stato circa un decimo di quello di Chernobyl. Le stime dell’Unscear indicano zero morti a causa dell’incidente, anche a lungo termine.
Torniamo quindi a Zaporizhzhia, dove anche nell’eventualità in cui esplodesse il reattore, non potrebbero avvenire dispersioni radiologiche. La centrale è moderna ed è stata progettata con reattori di nuova generazione circondati da edifici di contenimento in calcestruzzo armato. Inoltre, a differenza di Chernobyl, non ci sono materiali infiammabili all’interno dei reattori. In più, i reattori attualmente sono spenti e in cold shut down da settembre scorso, il che significa che non ci sono reazioni in corso. Per tutti questi motivi, la presenza di iodio-131 è estremamente ridotta, considerando che questa sostanza radioattiva si dimezza ogni otto giorni. Anche la concentrazione degli altri radionuclidi è molto bassa, motivo per cui si riducono ulteriormente i rischi per la salute.
La sicurezza dei reattori di Zaporizhzhia è notevolmente diversa da quella dei reattori di Chernobyl. I reattori VVER utilizzati a Zaporizhzhia sono considerati tra i più sicuri disponibili e sono progettati per prevenire incidenti catastrofici. Il design VVER si basa su un sistema di acqua pressurizzata, che funge da refrigerante e moderatore per la reazione nucleare. La loro struttura e i meccanismi di sicurezza integrati garantiscono un elevato livello di protezione. Le preoccupazioni riguardo un’esplosione nucleare o un incidente simile nella centrale nucleare di Zaporizhzhia sono ridotte grazie alla natura intrinsecamente sicura dei reattori e alle misure di sicurezza adottate.
È importante sottolineare anche che i reattori non sono in grado di esplodere. Nemmeno i reattori di Chernobyl, di tipo RBMK, hanno subito una detonazione nucleare. Ciò che è accaduto a Chernobyl è stata un’esplosione di vapore saturo che ha causato lo scoperchiamento del nocciolo e un incendio per la presenza di grafite. Tuttavia, i reattori VVER di Zaporizhzhia sono progettati per prevenire questo tipo di evento grazie al coefficiente di vuoto negativo e si arrestano automaticamente in caso di danni al sistema di raffreddamento o alla struttura di contenimento. I reattori VVER sono considerati quindi più sicuri e sono ampiamente utilizzati in tutto il mondo. I reattori RBMK, invece, sono stati gradualmente dismessi o aggiornati per migliorare la sicurezza dopo l’incidente di Chernobyl.
Un’esplosione del reattore nucleare di Zaporizhzhia avrebbe però inevitabili conseguenze economiche sia per l’Ucraina che per la regione circostante. Zaporizhzhia è la centrale nucleare più grande d’Europa e svolge un ruolo significativo nella generazione di energia per l’Ucraina. In caso di incidente, la produzione energetica potrebbe subire una brusca interruzione, con conseguenti problemi di fornitura energetica per il Paese. Un’esplosione e una dispersione di radiazioni richiederebbero sforzi considerevoli per riparare l’impianto danneggiato e decontaminare l’area circostante. Questi lavori richiederebbero investimenti finanziari significativi, che potrebbero gravare sul bilancio dell’Ucraina. L’incidente potrebbe influenzare le relazioni tra l’Ucraina e altri Paesi, in particolare quelli vicini e quelli che dipendono dall’approvvigionamento energetico ucraino. Potrebbero verificarsi restrizioni commerciali, sanzioni o altri provvedimenti che potrebbero alterare l’equilibrio geopolitico nella regione.
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